"OCCHI PUNTATI SU", Il poker d'assist servito da Franco Semioli
Quattro assist per quattro gol. Letto così sembra il titolo di un film, e invece è il succo della prova di Franco Semioli che sembra aver smesso, con i suoi cross, di centrare gli avversari e abbia, vivaddio, trovato la misura per mandare in gol gli attaccanti viola. Partiamo subito con i numeri senza dilungarci su lodi e considerazioni per le quali avremo tempo nelle prossime righe. Numeri da record: 4 assist vincenti ma ben 9 i cross che il piede magico dell’esterno piemontese ha fatto spiovere in area, tutti pericolosi, tutti potenzialmente da trasformare in altrettante reti. 32 i palloni toccati con il 73% di giocate positive, 5 i dribbling riusciti, 3 i contrasti vinti e 5 gli scambi con Vieri (domanda a margine: come mai quando gioca Bobone fioccano le occasioni da rete e tutti cercano lo scambio con l’ex – bomber nerazzurro?). Una piccola critica per Pazzini? No, solo che la realtà dice questo e lo stesso Osvaldo ha cercato ripetutamente l’assistenza di Christian sia palla a terra che nel gioco aereo. In una serata così magica, per lui e per la Fiorentina (siamo già tornati a Semioli), è mancato solo il gol, ma Franco era troppo impegnato a far segnare i compagni per riuscire ad essere lucido e produttivo anche in zona gol.
Lodi e considerazioni dicevamo: Semioli è del 1980, ha 27 anni ed è nella sua piena maturazione tecnico – agonistica. Arriva a Firenze per la (modica? secondo alcuni eccessiva) cifra di 6.5 milioni di euro, fortemente voluto da Prandelli che già da due stagioni ne caldeggia l’acquisto. E’ un destro naturale ma può giostrare anche a sinistra ed è questo un particolare assai gradito al mister di Orzinuovi, maniaco dei cambi di modulo in corsa, e propugnatore del giocatore versatile, buono per tutti i ruoli. L’inizio non è facile, vuoi per qualche piccolo infortunio, vuoi per la concorrenza di Santana (obiettivamente l'argentino in condizione, è di un’altra categoria). Franco, però, è un piemontese, magari umbratile ma determinato e le critiche gli scivolano addosso. Un gol fondamentale (per qualificazione e morale) in quel di Groningen lo introduce a periodi più rosei, culminati con la prova di ieri sera accompagnata da una seria candidatura per i prossimi impegni della Nazionale.
Chiudiamo andando volentieri fuori tema e celebriamo una serie di prime volte in casa viola con un record: primo gol di Krolldrup in maglia viola; primo gol (poi raddoppiato) di Jorgensen nelle coppe europee (in 24 partite fra Udinese e Fiorentina); primo gol di Samuel Di Carmine con il giglio sul petto: il giovane attaccante è fiorentino di nascita e quel che più conta, è un prodotto del vivaio viola. Siamo di fronte ad un predestinato? E adesso il record: è la vittoria con il più largo scarto ottenuta dalla Fiorentina nella storia delle sue partecipazioni alle coppe europee (spodesta un 6-2 al Rapid Vienna in una Coppa delle Coppe del 1961). La dolce impressione è che questa sia solo la prima impresa di una…stagione viola da record.