EURO 2008, Spagna campione dopo 44 anni. Occasione persa per l'Italia?

30.06.2008 02:54 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: Stefano Borgi per FV

Sgombriamo subito il campo dagli equivoci; la Spagna si è dimostrata la squadra migliore di quest’Europeo ed ha meritatamente vinto l’edizione 2008. Suo il capocannoniere del torneo, David Villa. Suo il miglior giocatore, Marcos Senna. E’ degli iberici l’età media minore di tutto l’Europeo (26, 5 anni, compensata dai 69 e passa del suo allenatore Aragones), che la candida come una delle favorite per i prossimi mondiali sudafricani del 2010. Suo, infine, il gioco più spettacolare espresso durante tutta la competizione (anche se personalmente considero il punto più alto quello raggiunto dalla Russia nel quarto di finale contro l’Olanda).

 

Eppure qualcosa ci dice che l’Italia ha perso un occasione storica per sfatare il tabù europei che dura dal lontano 1968, e rivincere il torneo continentale dopo ben 40 anni di digiuno. Stendiamo un velo sull’altra finalista, la Germania. Tanto di cappello per la pervicacia e la determinazione teutonica, ma stasera la Spagna ha praticamente vinto senza l’avversario. Lo sappiamo, con i se e i ma non si costruisce il futuro (in toscana andiamo oltre dicendo che "il se e il ma è il patrimonio dei bischeri") ma noi ci vogliamo provare lo stesso. Proviamo, quindi, ad individuare qualche dubbio che, se risolto positivamente per noi, avrebbe cambiato il senso del nostro europeo. Partiamo col fuoco di fila: e se Donadoni avesse avuto il coraggio di sostituire un inesistente Toni con una punta più fresca? Sarebbe bastato forse un normale Borriello per dare quel quid mancante alla manovra offensiva azzurra. E se qualche giocatore chiave (leggi Pirlo, Gattuso, Materazzi, lo stesso Toni) fossero arrivati in Austria e Svizzera in condizioni leggermente migliori (bastava poco…)? E se Toni avesse avuto il coraggio di battere il quarto rigore senza investire il povero Di Natale di un incombenza evidentemente più grande di lui? E se Donadoni invece di cercare (inutilmente) un alter – ego di Pirlo, avesse cambiato sistema di gioco puntando sul 4-4-2 che avrebbe protetto il centrocampo e dato linfa nuova all’attacco? E se nel pre - europeo Donadoni avesse imposto alla federazione qualche altro test di preparazione? (Forse si sarebbe accorto che, per esempio, Materazzi e Gattuso non erano in condizioni di giocare).

 

Come vediamo, Donadoni è spesso al centro di questi se e ma e, ci duole dirlo, questa sconfitta azzurra porta in gran parte la sua firma. L’Italia, potenzialmente, era la miglior squadra dell’Europeo e la prova scaturisce dal fatto che siamo stati gli unici a non perdere ed a non subire gol dalla Spagna campione. La sorprendente Russia ne ha presi sette in due partite e la Germania vista ieri sera certo non può essere paragonata alla nostra nazionale. La sensazione di un’occasione persa è sempre più netta e il problema per noi italiani è sempre lo stesso. Quando la pancia è piena mancano stimoli e motivazioni. Speriamo solo che fra due anni l’indigestione mondiale sia completamente digerita per ripartire e ricominciare a sentire i morsi della fame.