AMARCORD, Quando Ciotti esclamò: "Clamoroso al Cibali"
Pochi precedenti contro il Catania in serie A per la Fiorentina. L'ultimo fu deciso da un gol di Luca Toni allo scadere con un colpo di testa ben assestato. E se oggi toccasse a Bobo Vieri?
Fonte: Stefano Borgi
Un tempo era il Cibali, un nome che è diventato uno slogan, un modo di dire, quasi un proverbio. “Clamoroso al Cibali…”, parole e musica di Sandro Ciotti; era il 4 giugno del 1961 ed il Catania con un 2-0 appunto...clamoroso, strappò lo scudetto all'Inter per consegnarlo alla Juventus. Ebbene, sappia il buon Sandro che il suo neologismo resiste ancora oggi, immarcescibile, indistruttibile anche di fronte agli americanismi, ai neologismi, all’esterofilia imperante nell’attuale globalizzazione lessicale. E che dire dell’amalgama? In questo caso entra in scena Massimino che ha raccolto il testimone del Cibali, sostituendosi nella denominazione.
Angelo Massimino è stato presidente del Catania per circa 25 anni e si è spesso reso protagonista di gaffe esilaranti. Una per tutte quella che vide protagonista l’amalgama appunto. Si narra che un giornalista gli ebbe a dire: “Presidente, a questa squadra manca l’amalgama”. Risposta: “Ditemi dove gioca, e io lo compro”. Totò non avrebbe saputo far di meglio, e nessuna mente normale avrebbe potuto produrre una gag tanto efficace ed originale, tanto che, di fronte a cotanta genialità, nel 2002 il mitico “Cibali” ha ceduto il passo al “Massimino” in omaggio a quello che era chiamato il “Presidentissimo”.
I precedenti del Catania in serie A non sono molti e la Fiorentina di fatto esordisce oggi al “Massimino”. In verità un precedente c’è, ed è del 29 maggio 2004, quando i viola pareggiarono 1-1 nella terzultima del torneo di serie B, in dirittura d’arrivo verso lo spareggio col Perugia; ma era serie B appunto, e sinceramente passiamo volentieri oltre. Nella massima serie ricordiamo un 2-0 datato 18 marzo 1984, firmato da una doppietta di Paolone Monelli. Era la bellissima Fiorentina di “Picchio” De Sisti, purtroppo già orfana di Antognoni (ai box per il terribile infortunio patito contro la Sampdoria un mese prima), che terminerà il campionato al terzo posto dopo aver accarezzato il sogno scudetto per lungo tempo. Nessuna esclamazione dunque quella volta e niente di clamoroso al Cibali poiché la superiorità dei viola fu talmente netta che i gol del centravanti viola, seppur arrivati nella parte finale della gara, sembrarono ai più un’ineluttabile conseguenza.
Più sofferta sicuramente la vittoria del campionato scorso, datata 18 febbraio 2007, nella quale si capì una volta di più, l’importanza fondamentale di un bomber come Luca Toni. Niente Cibali, niente Massimino, bensì l’anonimo stadio di Rimini e per di più a porte chiuse (conseguenza del caso Raciti); correva il 56’ ed il risultato languiva in uno sterile 0-0 frutto di una supremazia viola che però, non aveva dato i frutti sperati. LucaTonieFurmini si alza dalla panchina, Prandelli richiama Pazzini, qualche minuto d’ambientamento ed il bomber mondiale (è l’86’) si libra per colpire un cross di Pasqual dalla sinistra e insacca di testa per l’1-0 finale. Lungi da noi fare dei parallelismi che niente di positivo porterebbero alla causa viola in questo momento, però il giochino nasce da se. Pazzini sarà in campo anche oggi ed in panchina ci sarà un signore che ha molte delle caratteristiche di Toni. Questo signore si chiama Christian Vieri e siamo sicuri che Prandelli, in caso di necessità, saprà ricordarsi di lui…