"AMARCORD", Il paese del 'Ben(te)godi' e la parrucca di Luca Toni

04.10.2008 08:45 di  Stefano Borgi   vedi letture

Storicamente il "Bentegodi" di Verona evoca bei ricordi per la Fiorentina, e non fa differenza che l'avversario si chiami Chievo o Verona. Addirittura i viola su quel campo fecero risultato (e per ben due volte) anche nell'annus horribilis del fallimento. Era il 13 gennaio 2001, prima di ritorno, quando Adriano agguantò un miracoloso 2-2 al 90', mentre il 10 febbraio lo stesso brasiliano realizzò il gol decisivo all'83', regalando l'ultima vittoria di quel campionato scellerato. "Bentegodi" portafortuna dicevamo. Su questo campo il 16 ottobre del 1972 si accese la luce sul futuro della Fiorentina con l'esordio in serie A di Giancarlo Antognoni, e fu lì che un non meglio identificato cronista dell'epoca (sono in molti a contendersi la paternità della frase) ne impreziosì l'immagine definendolo "Il ragazzo che gioca guardando le stelle".

 

Chievo-Fiorentina è una partita "giovane" nata nel campionato 2001-2002, stagione nella quale la società del presidente Campedelli è sbarcata per la prima volta in serie A. Nonostante questo è stata per ben due volte virtualmente decisiva, e lo score dei precedenti recita quattro confronti con la Fiorentina che si è imposta per ben tre volte con il solo pareggio precedentemente ricordato. L'8 maggio 2005 la Fiorentina di Dino Zoff è chiamata ad una prova da dentro o fuori, con il Chievo, anch'esso invischiato nei bassifondi della classifica, che non può fare regali. Ci penseranno Miccoli con una punizione straordinaria ed uno dei rari lampi fiorentini di Valeri Bojinov che gira di destro (il suo piede di scorta) un invito dalla destra. La Fiorentina si salverà solo all'ultima giornata e pagherà quella vittoria dodici mesi dopo con lo scandalo di Calciopoli. Corsi e ricorsi storici, perchè il giorno nel quale scoppia il bubbone delle intercettazioni, i viola affrontano di nuovo il Chievo. Di quella giornata si ricordano i 30.000 tifosi gigliati accorsi a Verona per festeggiare un'illusoria qualificazione Champions, e ancora la parrucca variopinta di Luca Toni che dopo aver segnato il primo dei due gol vittoria (il 31° personale, l'altro portò la firma di Dainelli), si lanciò in un festoso giro di campo, ignaro di quello che sarebbe successo di lì a breve. L'ultimo confronto, datato 10 dicembre 2006, fu deciso da Mutu su splendido assist di Montolivo. Abbiamo accennato ai corsi e ricorsi storici... L'augurio è che domenica al fortunato "Ben(te)godi" i due fuoriclasse viola trovino l'ispirazione nel loro "Paese dei giocattoli".