VILLAREAL-FIORENTINA, SOLTANTO 24 ORE. Domani la sfida con gli spagnoli che sa tanto di Champions League.
Profumo d’Europa, sapore di grande sfida. Ci siamo. Nel pomeriggio di oggi la Fiorentina prenderà il volo per la Spagna, destinazione Villareal. Piccola cittadina iberica distante una settantina di chilometri dalla più ampia Valencia. Caratteristiche particolari: fanatica di calcio. Perché negli ultimi anni, l’operosa provincia spagnola è cresciuta esponenzialmente sotto il piano industriale, urbano e, inevitabilmente, anche sotto quello prettamente calcistico. E allora dopo averla cercata per anni, i “canarini” hanno acciuffato la qualificazione alla prima divisione senza mollare più la posizione di vertice. Perché dopo l’exploit in Champions League, quando tra le sue vittime ci fu anche l’Inter, è arrivata anche una stagione nella Liga da incorniciare. Insomma, sarà una vera e propria sfida di quelle da ricordare. Almeno per l’alone d’importanza che riveste questa gara. Il risultato, poi, lo detterà solo e soltanto il campo. Ma per i fiorentini, domani sarà una grande serata. Perché i viola giocheranno in uno stadio infuocato, perché davanti avranno una delle realtà emergenti del calcio europeo, e perché anche da Villareal passerà il progetto di crescita dei Della Valle. Quello stesso progetto rilanciato soltanto due giorni fa dallo stesso Diego Della Valle mirato ad arrivare finanche ai primi posti. In Italia e in Europa. E in spasmodica attesa che l’arbitro sancisca il fischio d’inizio di Villareal-Fiorentina, non resta che ricordare le nottate spagnole della Fiorentina anni ’90. Quando contro il Barcellona Trapattoni, Rui Costa e Batistuta guidavano i gigliati in Champions League. Sarà forse meno ostico il conto alla rovescia.