NICCHI ED EX ARBITRI A FV, PASQUA SI È COMPORTATO DA UOMO. IMPOSSIBILE...
"L'arbitro Pasqua è un uomo e tra uomini è giusto ci siano momenti di vicinanza nel dolore; ha fatto quello che si sentiva di fare" a dirlo è Marcello Nicchi, presidente dell'Aia, che a Firenzeviola dà un breve commento della direzione di gara di Fabrizio Pasqua, della sezione di Tivoli che ieri ha arbitrato Fiorentina-Benevento.
A parlare a FV dell'atteggiamento di Pasqua che al minuto 13 ha permesso alle squadre e ai tifosi di fermarsi per commemorare Astori e che nel finale ha abbracciato Badelj e applaudito lo stadio è anche Luigi Agnolin, ex arbitro internazionale: "Svestendo i panni dell'arbitro, Pasqua è una persona normale e come tale non poteva non lasciarsi coinvolgere dal contorno di sensibilità e affetto verso Astori e dal vortice di emozioni che c'era nello stadio. Sarebbe stato impossibile per qualunque essere umano non sentirsi partecipe di quanto stava accadendo intorno".
Per lei è stato giusto interrompere il gioco al 13esimo e abbracciare i giocatori nel finale, come ha fatto Pasqua? "Certo, lo avrei fatto anche io. Nonostante le controversie di varia natura, è emotivamente impossibile esimersi dal provare emozioni per una tragedia del genere e dalla tv ho visto che sono rimasti tutti colpiti, indipendentemente dall'avere fede viola o meno. Il comportamento di Pasqua è la testimonianza che gli arbitri sono appunto persone normali".
Per Luca Marelli, altro ex arbitro, "Pasqua è stato straordinario. Mi è piaciuto molto perché se dal punto di vista tecnico questa è una partita insignificante per giudicarlo, lui si è calato nell'atmosfera della gara in punta di piedi e senza ergersi a protagonista. Ha dimostrato personalità calandosi nel clima facendo il suo e lasciando spazio allo stadio e al rispetto della memoria. Al 13' probabilmente aveva già avvertito i suoi superiori di quanto sarebbe accaduto ed è stata un'iniziativa molto bella e piena di significato. L'abbraccio dell'arbitro con Badelj nel finale e il suo applauso allo stadio e viceversa sono momenti rari. Spesso quegli atteggiamenti li vorremmo avere tutti noi arbitri ma si darebbe vita a voci e ciarlatanerie che invece non ci sono state in questo caso. E la mia speranza è che si possa pensare sempre a momenti di sport basati sul rispetto per tutti e da parte di tutti anche se è una speranza vana".
Un ulteriore commento sull'operato di Pasqua arriva anche da un altro ex collega, il fischietto Angelo Bonfrisco, che a FirenzeViola.it spiega: "Purtroppo abbiamo dovuto aspettare una tragedia così grande per avere un clima disteso. Dal punto di vista umano è normale che l'arbitro, da atleta, soffra assieme ai giocatori. Anche a me è scesa qualche lacrima... Ciò che è successo in campo è da lodare, per tutte le componenti impegnate, dall'arbitro, appunto, ai giocatori stessi e ai tifosi".