LUCCHESI A FV, BARONE HA RAGIONE MA SUL RIMBORSO NO
Lo scorso fine settimana di Serie A passerà alla storia come uno dei più caotici in relazione alla gestione dell'allarme Coronavirus da parte delle autorità calcistiche. Per capire il punto di vista di un dirigente, e soffermarsi anche sulle parole di Joe Barone, abbiamo contattato in esclusiva uno che i tavoli dirigenziali li frequenta da anni, con anche un trascorso in viola, Fabrizio Lucchesi.
Lucchesi, che ne pensa di quanto accaduto?
"Conciliare la straordinarietà di un'emergenza come questa pone una scaletta, e al primo posto c'è garantire la salute delle persone, e anche dei calciatori e di tutti gli addetti ai lavori. Incastrare un calendario già di per sé così complesso, poi, crea problemi, e l'immagine all'esterno del calcio italiano non è bella: si poteva fare sicuramente meglio. Però voglio ridimensionare questo parlar male: l'emergenza è tale, e non voglio dare la croce a nessuno. Sportivamente, mi piace l'idea che sta prendendo piede, di recuperare le partite nel fine settimana e far slittare il prossimo turno".
Barone ha dichiarato che il calcio italiano appare disunito, e che servirebbe una lobby.
"Ha ragione nel senso che il bene comune va tutelato, e bisogna pensare in questi termini. Se ognuno guarda alla propria bottega, non siamo sul binario giusto. Poi si può anche ragionare sul fare attività di lobby, ma il bivio passa prima dal volere il bene comune".
Ci sono le condizioni perché ciò accada, secondo lei?
"Ci sono le condizioni perché si lavori. Diamo tempo anche al nuovo presidente, per esempio... In Serie A ci sono venti squadre: se la prima fattura 450 milioni e la ventesima 45, è ovvio che ci siano due visioni diverse in termini di impresa. Facile non è, questa sfida di voler mettere tutti d'accordo c'è da sempre, o almeno da quando ho iniziato a frequentare la Lega. Però si può e si deve migliorare, pensate che i diritti tv italiani valgono cinque volte meno rispetto a quelli inglesi...".
Infine: è d'accordo con la volontà della Fiorentina di chiedere un rimborso per la trasferta a vuoto di Udine?
"Io capisco il disagio, ma i 50 o 60 mila euro che siano rientrano nell'interesse spicciolo, nel particolare. Purtroppo è stata una necessità, e la Fiorentina ci si è ritrovata coinvolta".