GRANDI FIRME A FV, IMPRESSIONI SULLA CONFERENZA DI PRADÈ

04.07.2019 20:00 di Niccolò Santi Twitter:    vedi letture
GRANDI FIRME A FV, IMPRESSIONI SULLA CONFERENZA DI PRADÈ
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Questa mattina si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di Daniele Pradè. FirenzeViola.it ha voluto commentare le tematiche toccate dal ds interpellando alcune delle più importanti firme del panorama fiorentino.

Mario Tenerani (Lady Radio): "La conferenza mi è piaciuta molto perché all'insegna della trasparenza e della calma, nel senso che c'è stato tutto il tempo di fare le domande che volevamo senza tempi stretti. Ho trovato sia Pradè che Barone molto chiari. A me piacerebbe parlare del settore giovanile e del ritorno ad una forte impronta fiorentina, toscana e italiana. Oltre al fatto che non ci saranno più casi Zaniolo e, mi auguro, anche Mancini e Piccini. Questo lascia pensare che in futuro la prima squadra avrà più giocatori italiani e magari fiorentini "doc". Infine, straordinariamente importante è stato il discorso relativo al centro sportivo. Per il resto ci vorrà calma e gesso".

Enzo Bucchioni (TuttoMercatoWeb.com): "Mi è parsa una conferenza estremamente razionale, non si vende fumo ma concretezza. Ci sono idee chiare, Pradè ha detto che si farà una bella squadra ma che ci vorrà tempo. Mi pare logico, anche perché ha trovato una situazione disastrosa. Pradè ha poi fatto i nomi degli esuberi, andando anche oltre rispetto a ciò che si pensava: in passato non è stato fatto calcio, bensì un mercato di giocatori. Poi però ti trovi sessanta elementi inutili, funzionali solo a un mercato di un signore, Corvino, che fa il mercante, non il dirigente calcistico, e che avrebbe potuto comprare mobili e mucche. Era la stessa cosa. Ora si ricomincia da capo, mi è piaciuta molto la sintonia che si è percepita tra dirigenza e proprietà, nonché l'autonomia che Pradè non ha mai avuto in viola".

Benedetto Ferrara (la Repubblica): "Mi sono piaciute le parole su Davide Astori, perché fu Pradè a portarlo in viola. E mi ricordo la sua commozione quando accadde la tragedia. E' un aspetto che può sembrare marginale, invece rappresenta la sua voglia di essere di nuovo a Firenze: le qualità umane sono importanti tanto quanto quelle professionali. Alla base di tutto c'è una proprietà nuova che dovrà ricostruire la squadra, e a me piace l'idea che venga realizzato un gruppo di lavoro alla base di una linea comune a tutti. Non c'è modo migliore per ripartire. Non sarà un mercato facile, mi è piaciuto molto il desiderio di fare qualcosa di importante ed il pragmatismo. I viola ripartono da dove hanno finito, dunque non possono puntare subito troppo in grande, ma mi fanno piacere l'entusiasmo e la voglia di fare che si sono create".

Angelo Giorgetti (La Nazione): "Sono stato colpito dallo stile molto diverso rispetto al passato. Così come mi è piaciuto che Pradè abbia detto con chiarezza che sessanta giocatori su settantacinque non sono funzionali: vuol dire che ci sarà un grande lavoro da fare. Ma alla base di tutto ora c'è una sintonia diversa tra Firenze e la Fiorentina, ciò renderà le cose più facili. Detto questo, non mi aspettavo grandi annunci. Di tematiche ne sono state toccate tante, forse una delle più importanti è stata quella in cui Pradè ha dichiarato che non gli sono state richieste plusvalenze".