F.GALLI A FV, Aubameyang sarebbe un gran colpo

FirenzeViola.it

Il nome nuovo, rilanciato questa mattina per l'attacco viola, è quello di Pierre-Emerick Aubameyang, centravanti francese naturalizzato gabonese classe '89 attualmente in forza al Saint-Étienne ma cresciuto per un breve periodo anche nella Primavera del Milan, grazie al quale ha avuto modo di partecipare alla prima edizione della Champions Youth Cup della quale è stato capocannoniere con 7 gol in 6 partite, aggiudicandosi così il "Trofeo Roberto Bettega". Per avere un giudizio su questo calciatore - che attualmente in questa stagione ha già messo insieme 17 presenze ed 8 reti - la redazione di Firenzeviola.it ha contattato il suo ex allenatore ai tempi rossoneri Filippo Galli.

Galli, ci parli delle caratteristiche tecnico-tattiche di Aubameyang.
"Pierre è un giocatore tecnicamente molto valido, perché tra le sue doti principali c'è quella della corsa e della polivalenza tattica. Può giocare come prima punta, come esterno in un 4-3-3 o in un 4-2-3-1 o all'occorrenza come seconda punta. Ho un legame affettivo profondo con lui, dato che l'ho fatto crescere e debuttare nel Milan".

Quanto è servita ad Aubameyang l'esperienza nel calcio francese?
"Moltissimo. Il ragazzo è cresciuto molto ed ha messo insieme un numero importante di presenze e di reti. E' un attaccante importante che alla Fiorentina potrebbe fare davvero comodo. Montella è un tecnico che sa lavorare bene coi giovani, e sicuramente Pierre potrebbe fare molto bene in viola".

Come spiega la vendita del giocatore da parte del Milan? Forse poca fiducia?
"Sono decisioni che non competono a me: quello che posso assicurare è che Aubameyang è un giocatore utilissimo sempre, anche in fase di non possesso. E' un giovane molto disponibile che impara in fretta e si adatta senza problemi".

Come vederebbe una coppia di attacco Jovetic-Aubameyang?
"Con Jovetic vedrei bene qualsiasi attaccante (ride n.d.r.). A parte tutto, sicuramente i due formerebbero una coppia interessante e pericolosa. Sarei davvero contento se Pierre tornasse in Italia e se avesse l'opportunità di crescere sotto la guida di Vincenzo".