DELLA VALLE PREDICA CALMA, PRANDELLI ATTACCA LA STAMPA. Ma Firenze è pazza di questa grande Fiorentina
Peggio di qualsiasi altra cosa….l’indifferenza. Forse potrebbe essere questo il consiglio da girare al presidente Della Valle, e al tecnico Prandelli, in merito agli sfoghi degli ultimi giorni. Prima l’allenatore, alla vigilia della Roma, contro la stampa, rea di tenerlo costantemente in bilico sui giudizi. Poi il numero uno della dirigenza viola, subito dopo il bel pareggio con i giallorossi, che lamenta il solito, serpeggiante, scetticismo cittadino. Strano, davvero strano, ritrovarsi a commentare una condizione del genere all’indomani della stellare prestazione dei viola contro la Roma. Perché davanti a una signora squadra, di fatto vera pretendente al titolo, la squadra di Prandelli ha di nuovo sfornato l’ennesima prestazione da incorniciare. E ancora più stridente risulta riflettere su come questa piazza, scettica o meno, trasferisca certi timori ai suoi personaggi simbolo. Se nel caso del mister la questione è decisamente più delicata, del resto è insito nel ruolo della stampa quello della critica, nel caso del presidente gigliato l’invito al maggior supporto, e alla maggior pazienza da parte dell’ambiente, è necessariamente da prendere in considerazione. Perché Firenze, fin dai primissimi vagiti della neo nata Florentia Viola, si è comunque schierata a fianco dei Della Valle, e passo dopo passo ha sostenuto lo sviluppo del nuovo progetto. Anche quando la valanga Calciopoli ha spazzato via i sogni di gloria di una città intera, nessuno si è lontanamente sognato di puntare il dito contro qualcuno. E se, davvero, in estate qualcuno ha alzato un po’ troppo i titoli sul calciomercato, questo fa parte del gioco. Quello in cui una piazza attaccata e sensibile come quella viola, vive quotidianamente, come nessun altro, la Fiorentina. Non si angustino più di tanto né Prandelli, né tantomeno il presidente Della Valle. Firenze, la sua gente, i suoi tifosi, credono ciecamente nel loro progetto. E nelle scelte di Corvino. Del resto i cori unanimi nascondono sempre qualche insidia. E poi, qualche voce fuori dal coro, in una città come Firenze, ci sarà sempre. Molto peggio sarebbe, in fin dei conti, l’indifferenza generale.