CONDÒ A FV, PRANDELLI COME PIOLI AL MILAN. SE FARÀ BENISSIMO AVANTI CON LUI

16.11.2020 13:00 di  Alessio Del Lungo   vedi letture
CONDÒ A FV, PRANDELLI COME PIOLI AL MILAN. SE FARÀ BENISSIMO AVANTI CON LUI
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Manca sempre meno al termine della sosta per le Nazionali e alla ripresa del campionato di Serie A. I tifosi della Fiorentina sono curiosi di vedere all'opera sulla panchina dei viola Cesare Prandelli, tecnico rientrato dopo dieci anni che ha lasciato ricordi indelebili nella mente dei sostenitori gigliati. La nostra redazione ha contattato, in esclusiva, per affrontare temi d'attualità Paolo Condò, giornalista che, dal 2015, lavora per Sky.

Prandelli è la scelta giusta per la Fiorentina?
"Ci sono state voci di sondaggi con tecnici come Sarri e Spalletti che avrebbero però declinato visto che hanno ancora contratti pesanti con Juventus ed Inter. Si dice che Prandelli sia stata la prima scelta, ma non credo. Spero che si riveli l'uomo giusto, ho grandissima stima umana, ma anche dal punto di vista tecnico fino a un certo punto della carriera sembrava fosse avanti con visioni modernissime, differenti dalle altre e di successo".

Poi cos'è successo?
"Al Mondiale 2014 ha alcuni commesso errori anche per organizzazione logistica della spedizione e non si è più rialzato. Aspettavamo sempre che si tirasse su, ma non è successo. Credo che abbia toccato il suo picco nell'Europeo del 2012".

Può essere l'allenatore con cui costruire un futuro?
"Prandelli si trova nella stessa situazione in cui si è trovato Pioli con il Milan visto che ha un contratto per un anno praticamente. Pioli è passato in un periodo in cui tutti pensavano fosse un altro l'allenatore del Milan dell'anno successivo, ma lui è stato così bravo da far cambiare decisione alla società".

Lo sarà anche Prandelli?
"La situazione è molto pericolosa, i giocatori sentono la prospettiva che viene posta loro davanti: se sono sicuri che deciderà il loro futuro si applicano in una maniera sennò danno molto di meno. E' una cosa basata sull'inconscio. Umanamente vale Pioli e ha tutto per farsi seguire poi dovrà dare sostanza di risultati al rapporto. Dovrà portare la società a pensare di prolungare il suo contratto entro marzo, ha 4 mesi di tempo".

Quali sono le novità che potrà portare, modulo compreso?
"Io credo abbastanza nei moduli fluidi. Iachini è un allenatore prudente, un eccellente allenatore che subentra e la prima cosa che mette a posto è la fase difensiva. Arriva e salva la squadra, ma per impostare un nuovo lavoro è più opportuno un tecnico che vuole un gioco offensivo. Le cose ottime che Prandelli ha fatto sono a Parma, alla Fiorentina e con l'Italia. Non dimentichiamoci che è stato l'unico che ha fatto rendere Cassano e Balotelli in Nazionale".

Come può crescere questa Fiorentina?
"La missione di Prandelli sarà quella di sviluppare i talenti giovani come Milenkovic, Castrovilli, Kouame, Cutrone... Ribery e Callejon con Bonaventura sono lo scheletro della squadra e saranno fondamentali nell'aiutarli, ma i giovani sono i muscoli e sono loro a dover migliorare. Anche Amrabat entrerà più nel vivo. Al Verona comandava il gioco, la palla passava sempre per i suoi piedi poi sappiamo che la regia può toccare a tutti i giocatori in rosa".

La difesa a 4 la convince, è una soluzione adatta a questa squadra?
"Sì perché io ho abbastanza fiducia in Biraghi. Per me potrà dare il suo contributo. Mi piacerebbe inoltre vedere impiegato a destra un po' di più anche Venuti che ho sempre apprezzato".

Dall'esterno la società le viola le sembra unita?
"Ho un'impressione diversa come ce l'ho per tutte le società. E' normale che ci siano differenze di vedute, sappiamo benissimo che quando Paratici e Nedved hanno spinto per portare Sarri, Agnelli preferiva tenere Allegri. Ho letto le parole di Barone di oggi, sono dichiarazioni ingenue le sue... Si è detto che c'era differenza di vedute, Pradè è l'anima più esperta di calcio lì dentro ed avrebbe voluto un tecnico di prospettiva. Se sulla panchina viola fossero seduti De Zerbi o Juric tutta la tifoseria sarebbe più contenta. Certe dinamiche vanno bene in altri ambiti, ma nel calcio no. Non c'era niente di offensivo nei confronti di Barone nel dire che ci sono opinioni diverse. La parola del presidente ha contato più di tutti come è giusto che sia".