BRIO A FV, Prandelli fa la differenza

Esclusiva FV
14.10.2009 00:00 di  Marco Gori   vedi letture
BRIO A FV, Prandelli fa la differenza

Il big match dell'"Olimpico" tra Juventus e Fiorentina si avvicina sempre più, e Firenzeviola.it ha voluto parlarne con Sergio Brio, pugliese di nascita, toscano di adozione ma soprattutto titolare inamovibile della formazione bianconera degli anni '80, con la quale ha affrontato molte memorabili sfide con i viola.

Brio, quella tra Fiorentina e Juventus è una partita che definire “sentita” ci pare riduttivo. Lei che ha vissuto da protagonista anche il famoso campionato 1981/82, che ricordi ha delle sfide tra voi e i viola?
“Ogni volta che giocavamo a Firenze trovavamo un’accoglienza tutta ‘particolare’, e questo anche prima della stagione in cui vincemmo lo scudetto all’ultima giornata proprio a scapito della Fiorentina. Ma è sempre stata una rivalità che riguardava le tifoserie. Tra noi colleghi ci sono stati sempre ottimi rapporti, come quelli che ad esempio conservo tuttora con Antognoni e De Sisti”

Lei che era uno dei pilastri di una grande difesa, si aspettava che il reparto arretrato della Fiorentina, che al termine della campagna acquisti era da molti giudicato come il punto debole della squadra viola, risultasse in questa prima fase della stagione il meno battuto della Serie A?
“Non sono affatto sorpreso; la Fiorentina ha una coppia di difensori centrali affiatata come quella formata da Dainelli e Gamberini, ed il fatto che un ottimo elemento come Natali non venga utilizzato è un’ulteriore conferma della qualità della retroguardia viola. E, come avete fatto notare voi, i numeri parlano da se’: quando non prendi gol vuol dire che la difesa funziona, anche se non bisogna dimenticare che in questi casi i meriti vanno divisi anche col centrocampo…”



….anche questa è risultata un po’ una sorpresa; con il passaggio di Melo alla Juventus ci si immaginava una diga davanti alla retroguardia bianconera e che la Fiorentina si indebolisse, e invece…
“….un attimo, il discorso è un po’ più complesso: la Juve gioca con un centrocampo a tre, nel quale c’è anche Diego, che non ha certo caratteristiche difensive e non è al top della condizione..”

Tornando al discorso sulla difesa in senso stretto, quella bianconera pare avere in ogni caso qualche problemino…
“In effetti si, soprattutto sugli esterni, anche se questa è una lacuna che ha in parte anche la Fiorentina. Penso che ciò sia dovuto all’abitudine di comprare dei giocatori ‘adattati’; un tempo i ‘terzini’, anche se bravi ad attaccare, erano prima di tutto dei difensori. E come dicevo prima, il centrocampo ha un ruolo determinante nell’attuare la fase difensiva, e la Juve ha appunto un giocatore come Diego, che è una mezza punta, e poi, sempre sugli esterni, gioca Camoranesi, che tanto centrocampista non è. Diciamo che è sulle fasce che la Juventus è particolarmente attaccabile, ed è per questo che Ferrara sta cercando di apportare dei correttivi”

Che partita prevede per sabato?
"La Juventus vorrà vendicare la sconfitta di Palermo, ma per i bianconeri sarà soprattutto una gara delicata dal punto di vista della classifica; dopo aver ottenuto due punti negli ultimi tre incontri, un pareggio o una sconfitta con i viola potrebbero complicare il cammino di una squadra che punta allo scudetto, anche se il campionato è ancora lungo"

Si aspettava che le squadre arrivassero ad affrontarsi all’ottava giornata con gli stessi punti in classifica?
“Come ho in parte già detto, non mi sorprende troppo il cammino della Fiorentina, perché a Firenze a fare la differenza è un certo Cesare Prandelli; stare così tanti anni in una piazza così difficile non è da tutti, inoltre mi pare che stia mantenendo costantemente la squadra ad alti livelli nonostante non abbia a disposizione un materiale di primissimo ordine. Diciamo che non mi aspettavo certi tentennamenti da parte della Juventus”.