ANTOGNONI DAY - De Sisti, Giancarlo un ragazzo d'oro

Intervista di Marco Gori
01.04.2010 08:00 di  Redazione FV   vedi letture
ANTOGNONI DAY - De Sisti, Giancarlo un ragazzo d'oro
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

De Sisti, lei lasciò la Fiorentina nel 1974, Antognoni arrivò nel ’72, quindi siete stati anche compagni di squadra. Qual è il suo ricordo del “primo Antognoni”?
"Ricordo un aneddoto: Liedholm, dopo averlo visionato all’Astimacobi, venne da Merlo e da me e ci disse: “Ho visto questo ragazzo che ha un talento eccezionale, se lo faccio crescere accanto a voi due diventerà sicuramente un campione”. Al che noi rispondemmo “a questo punto ce ne possiamo anche andare..”
 
Otto anni più tardi lei approdò alla Fiorentina come allenatore. Che giocatore ritrovò?
"Un calciatore che oltre al talento aveva acquisito sagacia, e, ovviamente, esperienza. Ma soprattutto un grande professionista. Per l’importanza che aveva nella squadra avrebbe potuto permettersi anche delle licenze, ma non se le concedeva. Meritava davvero di vincere qualcosa di importante. Due anni più tardi sarebbe diventato Campione del Mondo, ma avrebbe meritato soprattutto di vincere lo scudetto, e di farlo con la maglia viola in dosso".
 
In effetti a vincere lo scudetto ci andaste molto vicini. In quella stagione, purtroppo, Antognoni subì un infortunio gravissimo, che ne mise quasi a repentaglio la vita. Cosa ricorda di quella gara contro il Genoa…
"Che rimasi paralizzato.

Non avevo il coraggio di avvicinarmi…Giancarlo era davvero un ragazzo d’oro. Può sembrare una frase fatta, ma non lo è."
 
Dopo Antognoni a Firenze sono arrivati altri campioni. Qualcuno è paragonabile a lui?
"No, perché è stato l’unico a legarsi indissolubilmente alla maglia viola. Se penso a Baggio e a certe sue giocate mi vengono i brividi, ma ha cambiato tante squadre. Rui Costa è andato al Milan..Io stesso sono tornato alla Roma. Baggio è un’icona del calcio italiano, ma non lo si identifica con una squadra in particolare. Se penso invece a Antognoni lo vedo solo con la maglia viola e con quella azzurra della nazionale. Forse Batistuta, se non fosse andato alla Roma, avrebbe potuto seguire lo stesso percorso".
 
Un augurio per Antognoni...
"Per il momento esprimo solo l’ammirazione che ho avuto, che ho e che sempre avrò per lui. Poi le altre cose gliele dirò per telefono..."