AG. LJAJIC A FV, Adem è come il 'Brunello'..
Con l'infortunio -fortunamente meno grave del previsto- occorso ad Adrian Mutu, toccherà -salvo clamorosi stravolgimenti tattici- ad Adem Ljajic giostrare alle spalle di Alberto Gilardino nella difficile sfida di San Siro contro il Milan. Per "tastare il polso" al giovane talento serbo, Firenzeviola.it ha contattato il suo agente per l'Italia, Giorgio Parretti:
Professore, innanzitutto come ha vissuto il suo assistito il periodo che lo ha visto lasciare la maglia da titolare per far spazio ad Adrian Mutu?
“Partiamo da due presupposti: la volontà di ogni calciatore è quella di giocare e un po’ di dispiacere c’è stato. Allo stesso tempo Mutu è Mutu, e questo Adem lo sa bene. Stiamo parlando di un grande campione che quando è rientrato ha subito dimostrato quanto possa essere determinante. E poi Adem ha una caratteristica particolare per un giocatore della sua età…”.
…prego..
“Lui, senza ipocrisia alcuna, pensa prima di tutto alla squadra. Quando Mutu si è infortunato era triste per la Fiorentina, se lo ha sostituito bene è stato felice per la squadra, e lo stesso discorso vale per i due calci di rigore realizzati e per quello fallito".
Va dato in ogni caso atto al ragazzo di essersi fatto trovare pronto al momento opportuno…
"Innanzitutto Mutu e Ljajic sono due giocatori diversi. Diciamo che è entrato con lo spirito giusto. Sta iniziando a capire come si deve giocare e, ovviamente, deve tirare di più e meglio".
Ora lo attendono due vetrine importanti, la prima chiamata in nazionale maggiore e la gara col Milan a San Siro….
"Per quanto riguarda la Nazionale l’importante è che non si faccia male. Se poi giocherà sarà una grande soddisfazione. Vorrà dire che dal gennaio scorso ad ora è veramente cresciuto. E poi più squadre incontri e meglio è. Giocare contro il Milan sarà, ad esempio, un grande stimolo. Conosco e apprezzo Allegri, sono contento dei successi che sta ottenendo, sta mettendo la squadra in campo veramente bene, per cui penso che sabato ci sarà da divertirsi…".
Inutile ripetere che uno che ha giocato i derby con la Stella Rossa non si sentirà in soggezione a San Siro…
"Esatto, quello di Belgrado è un derby che, a livello di tifo, va molto al di là di quello che possiamo immaginarci. Ed in ogni caso tra le caratteristiche di Ljajic c’è anche quella di non sentire la pressione".
Il ragazzo col Cesena è apparso in crescita, stiamo iniziando a vedere il vero Ljajic?
“Eeh, ci vorrà ancora un po’. Lui è come un Brunello di Montalcino, ma un Brunello di una cantina pregiata. La cosa importante è che ha alle spalle una società che gli sta molto vicino, e questo è qualcosa di raro e importante nel nostro calcio”.