IL GIORNO DI CABRAL E UNA TRADIZIONE DOPO LE SOSTE DA MIGLIORARE. IL CAMPO ANTIDOTO ALLE POLEMICHE, IDEE E PROGRAMMI PER IL FUTURO LA DISCRIMINANTE PIÙ IMPORTANTE
E venne il giorno di Arthur Cabral. Preannunciato titolare direttamente da Italiano in conferenza stampa, l’impiego del brasiliano dal primo minuto è uno dei temi portanti della sfida odierna al Franchi, stadio che tornerà ad ospitare il 100% della propria capienza. Contro l’Empoli la Fiorentina è chiamata a rompere una tradizione fatta di qualche luce e troppe ombre dopo le soste di campionato, ma soprattutto a tenere il passo delle concorrenti con la Lazio fresca di vittoria sul Sassuolo e la Roma che sarà di scena oggi a Marassi contro la Sampdoria (pensare all’Atalanta che riceve al Napoli, ora come ora e in attesa dei recuperi, pare aver poco costrutto).
Il ritorno da titolare di Cabral, visto dal primo minuto soltanto nella prima gara post Vlahovic con la Lazio al Franchi, era parso fin da subito strada obbligata per cominciare a testare seriamente le credenziali del centravanti arrivato dal Basilea, e anche per mettere a tacere qualche perplessità dettata forse una condizione fisica nel del tutto ottimale. “Ha dato segnali di crescita, è pronto” ha assicurato Italiano ieri, e non c’è motivo per non credere che oggi possa ricompensare la pazienza dei più, ancora curiosi di capire bene quali e quante potenzialità possa avere il nuovo attaccante della Fiorentina.
Al resto dovrà pensare un centrocampo orfano di Bonaventura ma con Torreira in versione bomber e con un Castrovilli che, oltre alla crescita in campo, comincia a vedere da vicino anche l’ipotesi del rinnovo. Nella cena con Barone che vi abbiamo raccontato su queste pagine con tanto di foto esclusiva (LEGGI QUI) si scorge qualcosa di più di un semplice avvicinamento, con l’ipotesi di un prolungamento fino al 2026 dell’attuale contratto (in scadenza tra due anni) che sembra farsi sempre più realistica al pari del riscatto del compagno di reparto uruguagio per il quale i viola sono già al lavoro con l’Arsenal.
Insomma al termine di una decina di giorni dove si è parlato molto di passato, anche sulla scia di una polemica sul logo che affonda le sue radici - appunto - nella storia del club e nella passione dei tifosi (che però potranno disegnare la quarta maglia della prossima stagione), è comunque il futuro e le scelte che imporrà a dover richiamare le maggiori attenzioni. Che si tratti di come e quanto saprà correre la Fiorentina nelle prossime 10 sfide (una delle quali a Torino in Coppa Italia) o di programmi a media-lunga scadenza che attraverso il Viola Park e operazioni di marketing come quella che ruota intorno al nuovo stemma diano semplicemente maggiore competitività a tutto il mondo viola.