TOLDO, Dragowski un pazzo scatenato: è una dote

Intervenuto a Zona Mista su RTV38, l'ex portiere Francesco Toldo, che in carriera ha vestito sia la maglia viola che quella dell'Inter, prossime avversarie in campionato, ha così parlato: "Da un po' il cacio lo seguo poco e nulla ma mi piacerebbe sentire più costanza e difficoltà che vengono superate, invece al primo problema si cambia squadra. La tenacia fa parte del gioco, soprattutto per i portieri".
Dragowski come le sembra?
"Un pazzo scatenato. Ha gli occhi spiritati, ed è una dote, un buon segno: spero li mantenga fino a fine carriera perché intimorisce gli avversari".
Come lo vede il futuro viola?
"Per tornare in alto serve una programmazione pluriennale, non da un anno all'altro. Commisso ha buone idee, vuole alzare l'asticella ma come lui erano anche i DV, e le idee sono rimaste tali. Nel calcio e nella vita servono i fatti, e trovare le persone giuste, oneste, è dura. Spero che Commisso e i suoi dirigenti facciano un bel lavoro, perché sta spendendo. Anche Cecchi Gori ai suoi tempi ha investito un bel capitale".
Avremmo potuto vincere lo Scudetto se Edmundo fosse rimasto a Firenze? Ha pianto quando ha salutato Firenze?
"Eh, la rosa era corta però... Sì, comunque, ho pianto: sono stati 8 anni splendidi e mai avrei pensato a un rapporto così con la gente. Bello, ma anche diretto, ricordo ancora "Esce Toldo? No, non esce mai..."".
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