MANCINI, N° 23? Ho pensato a DA13. Firenze...
Gianluca Mancini, difensore della Roma riciclatosi ultimamente anche centrocampista nell'emergenza infortuni della rosa di Paulo Fonseca, ha rilasciato una lunga intervista a DAZN parlando anche suo passato in maglia viola: "Nelle giovanili della Fiorentina andavo a scuola, avevo gli amici e poi giocavo, sempre con l’obiettivo di arrivare. C’era una impostazione ma finché non sono arrivato a Bergamo non ho capito come bisognava comportarsi. Lì ho realizzato che per stare in Serie A devi cambiare totalmente, curare i dettagli. Oggi mi reputo un professionista perché vivo per il calcio".
Sul cognome come il CT: "A Firenze mi prendevano in giro perché dicevano che ero il figlio di Mancini, infatti Roberto mi fece una battuta una volta arrivato in Nazionale: “Ti chiami come me! Devi portare alto il nome” io gli risposi che tutti pensavano fosse mio padre".
Sul numero 23: "Appena l’ho scelto la prima persona che pensai fu Davide Astori. Qui a Roma l’hanno avuto in tanti, ma soprattutto ce l’ha avuto lui. L’ho conosciuto per due mesi in ritiro a Moena con la Fiorentina. Ci sono state tante persone che hanno parlato bene di lui e se tante persone parlano bene di un uomo vuol dire che era veramente speciale".