GONZALO, A M. Quarta va dato tempo. Manca qualità
Gonzalo Rodriguez, ex difensore della Fiorentina, ha parlato del momento viola e non solo collegandosi con la trasmissione Zona Mista su RTV38: "La Fiorentina ha grandi giocatori di qualità, e per me non ha ancora trovato l'equilibrio giusto, la colonna vertebrale. Con la Juventus si è vista una partita perfetta, ma nel resto delle partite è andata troppo a momenti".
Come andò il suo addio con i colori viola?
"Quando dovevamo rinnovare facevano giri di parole, mi dicevano 'domani vedremo'... Ho capito che non volevano. Per me il problema non era dei soldi, visto che quando mi trovo bene in una città è una cosa che non mi interessa".
Martinez Quarta può ammorbidirsi nel gioco difensivo?
"Lui sa fare bene l'uscita della palla, mentre difensivamente penso che Pezzella sia molto più bravo. Ha bisogno di tempo, è arrivato adesso e per lui è un cambio grandissimo, seppure abbia giocato in una big argentina e in Nazionale. Il calcio in Italia però è molto più duro, deve giocare e in futuro potrà essere molto importante per la Fiorentina. Anticipa benissimo e sa partire con la palla, portandosela avanti: quello per la squadra è importante, perché impegnando un avversario ne liberi uno della Fiorentina. Nella difesa a tre metterei libero, al centro, Pezzella e Martinez Quarta centro-destra".
A Firenze è tornato Borja Valero. Vi sentite?
"Sì, ci sentiamo spesso su un gruppo Whatsapp in cui siamo tanti sudamericani ex Fiorentina. Lo vedo felice, la squadra nel mondo di Borja Valero è la Fiorentina. Non ha giocato tanto, lo vedo più arretrato, ma sono comunque felice che sia lì perché so quanto gli piace la Fiorentina e la città".
La Fiorentina dovrebbe fare uno sforzo per De Paul?
"Ora è da un po' che non lo vedo, ma è uno che ha grande corsa e che può fare grandi ruoli. Giovane, ma ha esperienza anche di Nazionale. Non so però nella Fiorentina che ruolo farebbe...".
In cosa devono migliorare i viola?
"Per me la colonna vertebrale è composta da portiere, e la Fiorentina ne ha uno bravissimo, dai due centrali, e ce li hai, mentre a centrocampo non vedo la qualità che c'era quando giocavo io. Certo, c'era Pizarro e non so quanti ce ne siano, ma ci vuole uno che faccia giocare bene tutta la squadra. Credevo avrebbe potuto farlo Badelj ma non è andato bene".
Ai suoi tempi ci pensava lei...
"Quando venne a chiamarci Macia c'era l'idea che io avrei dovuto tenere la palla e trovare Borja alle spalle degli altri centrocampisti. C'era una certa idea di gioco, e se ci aggiungi Pizarro che era un fenomeno... Da lì si parte col gioco".
Eravate anche retrocessi.
"Sì, ma fu un'annata davvero sfortunata. Partivamo giocando in Champions e poi retrocedemmo, ma avemmo sette infortuni grossi tra cui il mio. Contro il Manchester United in Champions, per esempio, avevamo solamente un attaccante ed era delle giovanili".
Come giudica Vlahovic?
"Non l'ho visto in tantissime partite, ma mi sembra forte e in condizione. Se la Fiorentina però vuole puntare alle coppe europee ha bisogno di un'altra punta forte, con esperienza nel campionato italiano. Vlahovic è ancora giovane, sicuramente diventerà bravissimo, ma ci vuole anche di saper conoscere i difensori italiani".
La Fiorentina si salverà in anticipo?
"Glielo auguro e spero di sì. I giocatori e la squadra per farlo ci sono, anche se a volte quando sei giù diventa difficile recuperare anche un solo gol. Ho fiducia che la Fiorentina possa uscire da questo momento, la prossima è fondamentale: battere Crotone e Torino in fila sarebbe una bella spinta di libertà per i giocatori".
Come le sembra Commisso?
"Non l'ho conosciuto, per quello che vedo quando è arrivato ha riportato la fiducia nei tifosi. Vedo la gente differente, anche se le cose non stanno andando bene, e mi sembra abbia voglia di fare cose come lo stadio. Spero possa farlo bene".
C'è un momento che si porta dietro dei 5 anni di Firenze?
"Non uno, tanti. Forse quello in cui sono andato via, quando ho visto i miei compagni aspettarmi a bordo campo per salutarmi. O la gente che mi strillava: "Gonzalo! Gonzalo!". Queste sono le cose che porto nel cuore, è l'aver guadagnato il rispetto e l'amore della gente. Penso proprio di esserci riuscito. Se tutto va bene, poi, a maggio dovrei tornare in Italia. Intanto sto per cominciare un corso da allenatore".
Come ricorda Astori?
"Era un grande leader, professionista al 100% sempre col sorriso. Quando ho saputo la notizia è stato un colpo fortissimo, ma essere stato due anni al suo fianco per me è stato davvero un piacere".