DAINELLI, Contro la Juve bella e pesante. Vlahovic...

05.11.2021 19:13 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
DAINELLI, Contro la Juve bella e pesante. Vlahovic...
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

L'ex difensore e dirigente viola Dario Dainelli ha parlato a TMW Radio: "Per il momento sono contento di cosa sta facendo la Fiorentina in questo campionato, ci sono le basi per costruire qualcosa di simile ai miei anni. Quello che cercavamo di fare in quel momento storico era la continuità, non sbagliare mai con le medio-piccole o chi era sotto a noi, sempre pronti a fare sgambetti a quelle tre-quattro che sapevamo essere più forti. Questo deve ambire a fare anche la Fiorentina attualmente".

Cos'è scattato in Vlahovic grazie a Prandelli?
"Secondo me nulla che non avesse già. Si vedeva in allenamento che aveva tutto: fisicità, tecnica, tiro, abnegazione e volontà. Se gli dici una cosa o pensa di avere una carenza ci lavora per migliorarsi. Era solo fatto di giocare, con consapevolezza. Nel momento in cui ha avuto continuità è sbocciato, com'era normale. Tecnicamente e fisicamente non ha un difetto".

Pronto per una squadra di vertice?
"Sì. Spero ancora che possa rimanere a Firenze sinceramente ma penso proprio di sì. Parliamo di un giovane, ma non per mentalità: ha consapevolezza grazie ai gol trovati, non gli manca nulla per stare al top".

Davvero è simile a Toni?
"No, Luca aveva caratteristiche meno di corsa e più di appoggio fisico. Lavorava da cestista, Dusan è un attaccante più moderno, svaria e attacca di più la profondità".

Che sensazioni ha per Juventus-Fiorentina?
"Da dirigente, con Prandelli, abbiamo vinto. Per Firenze vale come uno Scudetto e in questo momento del campionato è bella e pesante per entrambi".

Cos'ha messo nel suo bagaglio d'esperienza dopo Firenze?
"Tanto. Era la prima volta che percepivo come vengono vissute le cose dall'altra parte. Bisognerebbe nascere vecchi...".

Cosa vuole fare nel suo futuro?
"Questo periodo in cui ho staccato mi ha fatto bene, ne avevo bisogno: dopo aver smesso di giocare ho subito ricominciato. Ora ragiono da un punto di vista tecnico, questo mi fa pensare più a un futuro da allenatore che da dirigente".