VENUTI: "MI RIVEDO IN BIANCO. DODÒ SARÀ UNO STIMOLO PER ME. MAI PENSATO DI ANDARMENE"

19.07.2022 12:15 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Fonte: dal nostro inviato a Moena- Alessandro Di Nardo
VENUTI: "MI RIVEDO IN BIANCO. DODÒ SARÀ UNO STIMOLO PER ME. MAI PENSATO DI ANDARMENE"

Con la seduta di stamani finisce il lavoro odierno della Fiorentina in campo ma, fuori dal terreno verde, l'attenzione è per la conferenza stampa di Lorenzo Venuti. Il terzino viola ha preso posto nella sala stampa per rispondere alle domande dei giornalisti. Ecco le sue parole:

Come sta fisicamente e come sta la squadra?
"Sto recuperando da una botta presa a Firenze nei primi giorni di allenamento. Preferisco stare più tranquillo sui carichi di lavoro in questi giorni per recuperare meglio. Per quanto riguarda il clima si respira tanto entusiasmo e si vede da quanti tifosi ci sono, non me ne ricordo così tanti. Il merito è nostro, per quanto fatto anno scorso; è tutta una conseguenza del lavoro fatto dal mister".

Cosa significa per lei giocare in Europa con questa maglia?
"Poter giocare la qualificazione in Europa è una gioia immensa per un fiorentino come me. Averla raggiunta è motivo di orgoglio e di vanto. In Europa sarà una prima volta per molti ma siamo concentrati. Il presidente non è qui ma ci sprona sempre anche da distanza".

Nei momenti in cui lei e la sua compagna avete ricevuto minacce pesanti ha pensato di lasciare la Fiorentina?
"Forse ho dato anche troppa importanza a quelle persone che erano una minoranza rispetto all'amore della piazza nei miei riguardi. Per uno "scemo" ci sono tante persone che mi hanno augurato solo il bene. Non ho mai pensato mai di andare via, per me Firenze è tutto. L'ho sempre presa come sfida personale il fatto che dicono tutti che sia impossibile essere "profeti in patria".

Come risponde alle critiche? E cosa significava quel "morto un papa se ne fa un altro" a commento dell'addio di Torreira?
"Ormai sono abituato a sentirmi dire che sono tutto cuore e niente piedi. Mi sono sempre impegnato a far ricredere che dice questo e penso che ci stia riuscendo. Per quanto riguarda Lucas, come da indole da fiorentini era una battuta. Se mi chiedi se è stato fondamentale l'anno scorso dico di sì, è stato uno dei più forti ma non è stato l'unico. Il mio "morto un papa se ne fa un altro" era per dire che tanti giocatori importanti se ne sono andati e li abbiamo sostituiti al meglio. Penso che Amrabat, che ha fatto un gran finale di campionato, e Mandragora, faranno benissimo".

Può essere il gruppo il top player di questa squadra?
"Non può, lo è. Non è una banalità. Ci alleniamo in 25-26, con i cambi ampliati giochiamo in 16. I risultati a lungo termine li porta il gruppo".

Che effetto fa ritrovare Gollini in prima squadra?
"Fa assolutamente piacere rivederlo. Ci siamo allenati poco da giovani perché lui è stato solo un anno ma siamo sempre rimasti in contatto. Ritrovarlo adesso è bello perché ti fa capire quanta strada abbiamo fatto. Adesso lottiamo per gli stessi obiettivi e traguardi".

Italiano ha parlato di Champions alla squadra. Ci credete davvero?
"Come succede ogni anno in ritiro ci si riempie la bocca di traguardi importanti. La nostra volontà è alzare l'asticella ma dobbiamo andare per step. Dobbiamo mantenere quanto fatto anno scorso e dargli continuità. Poi l'appetito vien mangiando".

In chi si rivede? C'è un nuovo Venuti?
"Io spero che ci siano sempre più nuovi Venuti. Crescere nel settore giovanile ed arrivare in prima squadra ti fa dare di più. Mi posso soffermare su Alessandro Bianco perché è un ragazzo valido e sveglio, nonostante non abbia ancora esordito ha quella malizia che lo può aiutare tanto. Anche Niccolò Pierozzi sta facendo bene dopo un buon anno in prestito".

L'eventuale arrivo di Dodò la spaventa?
"In una squadra importante dobbiamo essere tutti sugli attenti. Sono contento per chiunque arriverà. Ogni anno sono stato messo sempre in competizione. Io sono però fiero di quanto fatto perché mi sono sempre ritagliato il mio spazio. Se arriverà Dodò (o chi per lui) sarà uno stimolo per me".

Infine, una domanda da parte di un "giornalista speciale, Marco Masini: "Chi parte avanti tra i portieri per quanto riguarda le doti canore?"
"Pietro Terracciano parte dietro dalle gerarchie, ma spero abbia la stessa attitudine che mostra in campo anche nella musica. In quel caso sarà una bella sfida".