SAPONARA, Tutte le parole direttamente da Moena

18.07.2022 12:10 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Fonte: dal nostro inviato a Moena- Alessandro Di Nardo
SAPONARA, Tutte le parole direttamente da Moena

Al termine dell'allenamento mattutino della Fiorentina, in sala stampa è tempo di conferenza. Il protagonista di oggi è Riccardo Saponara, centrocampista classe 1991 che ha da poco rinnovato coi vola. Ecco le parole del numero otto a colleghi ed inviati di FirenzeViola.it:

Cosa l'ha spinta a rimanere?
"Sono molto felice di essere di nuovo qui. Io durante la seconda parte di stagione ho creduto nella società e nella loro volontà di continuare insieme. Non ho mai sondato il terreno con altre squadre, avevo questa parola con la società e non ho mai dubitato in loro. Sono legatissimo alla squadra e alla città e l'anno scorso ho potuto far vedere quanto valgo. Nell'ultimo anno e mezzo (prendo anche i sei mesi della stagione in cui sono andato allo Spezia) sono diventato una risorsa importante. Ho un gran rapporto con lo staff tecnico ed in particolare col mister".

Sente il ruolo di collante tra tecnico e squadra?
"Sono un ragazzo che sente la fiducia intorno adesso. Il mister confermandomi mi ha conferito la facoltà di essere un leader. I feedback che ho ricevuto dai miei compagni sono una grande soddisfazione. Sono cresciuto tanto e diventato un ragazzo importante per il gruppo".

Vi siete dati un obiettivo per questa stagione? Il sogno può essere la Champions?
"Questa squadra non si deve porre limiti. La scorsa stagione è indicativa di questo. Anche in questa stagione dobbiamo continuare a crescere, aiutare i giocatori di livello che sono appena arrivati e migliorare sempre. L'obiettivo è vincere partita dopo partita, inutile mettersi obiettivi. Chiaro che le aspettative quest'anno saranno più alte".

Dal punto di vista tattico quest'anno state cercando di cambiare qualcosa?
"Al momento stiamo ribadendo concetti già sviluppati anno scorso. Credo che, nel momento in cui tutti saremo alla pari, da lì potremo sviluppare qualcosa di diverso. Al momento è giusto martellare sui concetti dell'anno scorso".

Quali sono gli obiettivi personali?
"Migliorare lo score personale ed anche confermarmi col numero di presenze. Anzi, se riuscissi ad aumentare le presenze, visto che (speriamo) aumenteremo il numero di gare stagionali, sarebbe perfetto. L'esperienza in Europa è uno stimolo a fare meglio".

Ha vissuto tante situazioni alla Fiorentina in questi anni...
"Sono arrivato in un momento di transizione per la squadra e la società. L'ultima esperienza in Europa non si è chiusa nel migliore dei modi, adesso si può chiudere un ciclo. Abbiamo tanta voglia di accontentare questa piazza, si vede anche da come sta lavorando la società sul mercato".

Cosa rende speciale Italiano come tecnico?
"Il mister penso sia un tecnico completo. In più credo che sia bravissimo a stimolare i giocatori. Io sono cresciuto con allenatori con idee di calcio simili: penso a Sarri, Giampaolo e Sousa. Ci sono tante idee che danno entusiasmo all'ambiente ma anche a noi stessi".

Con la società avete parlato anche di un possibile futuro insieme nel post-carriera?
"Qualche simpatica battuta a riguardo c'è stata da parte di Barone e Pradè, adesso è però prematuro pensarci. Ho ancora tanta voglia di giocare, certo che queste considerazioni mi fanno piacere".

Cosa si aspetta Italiano dagli esterni?
"L'aspettativa di incremento dei gol è anche il nostro obiettivo. In un sistema di gioco come il nostro non si può prescindere dai gol degli esterni. I ragazzi crescono giorno dopo giorno. Credo che quest'anno tutti possono ancora crescere".

Cosa è cambiato rispetto allo Spezia nel rapporto tra Italiano e la squadra?
"Qui ci sono giocatori con più esperienza e qualità, quindi magari serve meno tempo per assimilare concetti. Lui rimane una persona istintiva, anche se allo Spezia si faceva prendere più dal nervosismo. Adesso è migliorato nella gestione dei momenti. A me ha dato tanta continuità e mi è servito molto".

Come si trova nel ruolo di esterno?
"Il fatto che giochi esterno pur non avendo le qualità fisiche di un'ala lo ritengo un merito per le mie qualità totali. Significa che sono valido sia calcisticamente che tatticamente e che sono prezioso per il mister in quel ruolo. Giocare a piedi invertiti per me è l'ideale, perché non è un ruolo da ala classica tutta fascia".