NARDELLA, IO SONO SEMPRE STATO CON ROCCO. ANCHE OGGI

03.06.2020 13:17 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Fonte: dai nostri inviati Niccolò Santi e Andrea Giannattasio
NARDELLA, IO SONO SEMPRE STATO CON ROCCO. ANCHE OGGI

Ha luogo oggi, nel Cortile di Michelozzo di Palazzo Vecchio, una conferenza stampa del sindaco di Firenze Dario Nardella sul tema relativo allo stadio. Di seguito le sue dichiarazioni: "Sono periodi complicati che ci stanno impegnando al massimo per la ripartenza, ci aspettano mesi di grande sforzo. Però non ho voluto rinunciare a fare questa conferenza stampa per dire una volta per tutte determinate cose nel modo più chiaro possibile. Con il fatto che non si è giocato è rimasto il tema dello stadio su cui sbizzarrirsi, anche se sono sempre molto attento nel non fare dichiarazioni inutili. Ma ho letto tante cose e ricostruzioni non veritiere, quindi spero di fare un servizio dicendovi direttamente cosa intendo fare come sindaco di Firenze. Prima cosa: anche io sto con Rocco. Ed è da un anno che sto con lui, ogni giorno da quando è arrivato ho sostenuto con sincerità e convinzione le sue idee. Mi associo quindi con tutti loro che hanno affisso striscioni. Ho grande rispetto per tutta la famiglia di Commisso, sono rimasto sempre in contatto con lui nonostante questa situazione e lo aspetto a Firenze al più presto a braccia aperte, perché so quanto lui voglia venire qui e anche io ho voglia di abbracciarlo.

Come sempre parleremo di idee e progetti, io non ho perso entusiasmo dal primo giorno in cui è partita questa avventura. Da sindaco ho vissuto momenti ben più complicati, anche in relazione alla vecchia Proprietà ma ho sempre mantenuto grande rispetto per tutti per il bene della mia città. Quanto alla questione dello stadio, è una cosa che risale a cinquantuno anni fa quando in un articolo del 1969 Giordano Goggioli scrisse un bellissimo pezzo sul problema del Franchi e la necessità di costruire un nuovo stadio e comunque ristrutturare e riqualificare il Franchi. Allora esisteva un altro mondo, cominciò un dibattito che poi non si è mai fermato riprendendo anche nel 1990 con la costruzione degli stadi in vista dei Mondiali in Italia e la ristrutturazione del Franchi, oggetto di grandi polemiche per come fu fatto. Come sindaco ho sempre lavorato con la massima serietà e non mi sono mai fermato, peraltro prima ancora di essere sindaco nel 2013-14 mi sono impegnato in una legge che potesse velocizzare la ristrutturazione degli stadi, poi nel 2015 approvammo la dichiarazione di interesse pubblico per il nuovo stadio e mi misi a lavorare con pazienza con la famiglia Della Valle per l'obiettivo del nuovo impianto nell'area Mercafir. Siamo andati avanti per quattro anni, poi con l'arrivo della nuova Proprietà sono cambiate alcune cose e ci siamo rimessi al lavoro: in poco più di dieci mesi il mio Comune ha fatto qualcosa che non è stata fatta da nessun'altra città, ossia una perizia, una variante urbanistica e un bando pubblico. La vicenda della Mercafir è andata, ma noi andremo avanti sul nuovo polo del mercato e voglio rassicurare le decine e decine di imprese che stanno lavorando dicendo loro che andremo appunto avanti con il progetto della nuova Mercafir.

La Proprietà della Fiorentina ha la possibilità di valutare qualunque ipotesi per lo stadio del club ed è un diritto sacrosanto che non voglio assolutamente contestare. Io non ho alcuna irritazione o invidia per altri Comuni che vogliono proporsi per la costruzione dello stadio. Sono sereno e tranquillo. Ovviamente da sindaco di Firenze ho sempre avuto la priorità di lavorare per la mia città e so che almeno finora anche la Proprietà è sempre stata di questa idea, ossia di fare qualcosa per Firenze e per la Fiorentina. Se la Proprietà vorrà mantenere lo stadio a Firenze, farò tutto quel che posso con il massimo impegno, a cominciare dal lavoro sul Franchi - perché è sempre lì che continueremo a giocare - e la cittadella di Campo di Marte. Mi riferisco alla riqualificazione di tutta l'area di Campo di Marte, mio obiettivo presente nel programma di mandato. Non ho i paraocchi e mi rendo conto della situazione, per cui ribadisco che sono concentrato su questo obiettivo su cui continuerò a lavorare ad oltranza nei confronti della Soprintendenza, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Parlamento, in quanto credo che nessuno si possa permettere di abbandonare uno stadio e un'area di quel pregio solo perché considerati monumenti. A proposito degli stadi, non c'è un problema Firenze, ma Italia: è una vergogna nazionale non riuscire a fare stadi nuovi e aver reso complicato pure ripensare quelli vecchi. In Italia gli unici casi di stadi nuovi si sono visti nelle aree dove sorgevano quelli precedenti... Non è un caso. La tutela dei Beni Culturali è volta alla memoria: ditemi, qual è la memoria dei fiorentini nei confronti dell'area di Campo di Marte? Inoltre gli enti pubblici devono garantire la fruizione e valorizzazione dei beni culturali: è un obbligo e non una facoltà!".

Commisso ha detto di non essere stato messo a conoscenza dei costi della Mercafir. Cosa risponde?
"Certo, perché abbiamo parlato di atti di stima e del bando. Ma non serve a nessuno continuare a questionare su qualcosa che è ormai andato. Poi ci tengo a dire che i sindaci devono applicare le leggi: non posso stabilire io i prezzi di un'area, fissati da Stato e Regioni. Purtroppo siamo anche noi vittime di una burocrazie che ci vincola su tutta una serie di decisioni. Dobbiamo fare i conti sempre con tante procedure e vincoli, non ho nessun rimorso sul lavoro che ho fatto. La Proprietà ha preso le sue decisioni e le rispetto".

Come si concilia l'ipotesi stadio con la delibera sulla costruzione di nuove infrastrutture?
"E' specificato che la regola si può derogare in caso di connessione a infrastrutture di interesse pubblico. Quindi per lo stadio è possibile realizzare strutture di compensazione, compresi gli alberghi, che altrimenti non sarebbe possibile edificare".

Priorità allo stadio e la cittadella viola o alla pista aeroportuale?
"Io devo tenere di conto di un armonico sviluppo di tutta l'area metropolitana. Ma non posso lavorare su un progetto che non ho visto, quindi quando dovesse essermi presentato un progetto chiaro darò anche un giudizio come sindaco dell'area metropolitana. E non intendo ostacolare nessun comune nelle proprie scelte. Quanto a Campo di Marte, torna bene perché prevede già una impiantistica sportiva e saremo sempre disposti a lavorare su possibili proposte della Proprietà viola. Io come sindaco devo fare in modo che la Fiorentina giochi nella mia città, ma non voglio ostacolare nessuno".

I tempi della Mercafir non hanno soddisfatto Commisso?
"Io sono stato chiaro fin da subito, ossia quattro anni per la Mercafir e uno per variante, stima e bando. Che ho rispettato. Poi ovviamente nel momento in cui ci si mettesse a sedere concretamente per ragionare dello stadio a Firenze, potrei anche dare i tempi. Chiaro che a Campo di Marte sarebbe tutto più facilitato. Quanto al Decreto Semplificazioni, è in fase di realizzazione e poi c'è la conversione: sapremo nel giro di tre mesi se le norme con cui lavorare saranno migliori rispetto a prima. Il mio impegno a oltranza sarà anche verso la Soprintendenza, con cui anche a leggi invariate intendo continuare ad approfondire il confronto, mai terminato".

Possibile non ci sia un'altra area da proporre a Commisso, oltre a Campo di Marte?
"Niente è impossibile. Albert Einstein diceva che tutti sanno che le cose impossibili non si possono fare, poi arriva qualcuno che le fa. Quindi sono pronto a lavorare con Rocco Commisso su eventuali altre opzioni senza perdere tempo".

Le hanno dato fastidio gli striscioni?
"Non ho mai pensato di aver perso popolarità, sono stato eletto con il 60% dei voti e ho sempre avuto un ottimo rapporto con i rappresentanti delle tifoserie anche in momenti complicati come quello delle contestazioni alla precedente Proprietà. Io sono pronto a collaborare con tutti. I tifosi che incontro per strada mi dicono sempre che se c'è qualcosa che si può fare a Firenze si fa a Firenze. Non mi sono mai sentito contestato da loro, anzi, lavoriamo insieme perché vogliamo il bene di Firenze. Se la Proprietà e i tifosi volessero, sarei molto contento di accoglierli e lavorare insieme".