IACHINI, SE SBAGLIAMO APPROCCIO DOMANI M'INC***O. IL TRIDENTE? PERCHÉ NO. TERZIC...

24.01.2020 11:00 di Redazione FV Twitter:    vedi letture
Fonte: dalla sala stampa dell'Artemio Franchi - Giacomo A. Galassi
IACHINI, SE SBAGLIAMO APPROCCIO DOMANI M'INC***O. IL TRIDENTE? PERCHÉ NO. TERZIC...

Archiviata la vittoria di Napoli, per la Fiorentina è già tempo di vigilia di campionato. Il tecnico Beppe Iachini è interrvenuto in conferenza stampa per presentare la sfida con il Genoa:

Sul momento.
"Io confido solo sul lavoro, sia sulla fase difensiva che sul possesso palla. Stiamo crescendo, cominciamo a conoscerci. Voglio un calcio che porti a mettere la palla "nei tre legnetti", come dico io. Nel frattempo voglio lavorare anche sulla mentalità, e i calciatori hanno risposto bene. I nostri comportamenti ci devono permettere di avere una mentalità che ci faccia arrivare al massimo dei punti, sia in casa che fuori casa. Quando sono arrivato c'era sfiducia e paura vista la classifica. Abbiamo ribaltato questa situazione in poco tempo, tra virgolette. Però teniamo la testa bassa, ancora non abbiamo fatto niente. Pensiamo una partita per volta con umiltà".

Sul possibile tridente Chiesa-Cutrone-Vlahovic.
"Tutti pensano che io da mediano non faccia fare gol ai miei giocatori, ma non è così. Quando ho avuto la macchina giusta ho sempre valorizzato i miei attaccanti. Ricordo Icardi, Belotti, Dybala o Vazquez, tanto per fare qualche nome. Il mio lcompito è lavorare per inserire al meglio i miei giocatori. A me piace un calcio propositivo, nel quale tutti gli interpreti stiano bene. In passato ho giocato con Dybala-Vazquez-Belotti, questa volta possiamo anche tentare il tridente Chiesa-Cutrone-Vlahovic".

Sul Genoa.
"Se l'affrontiamo male mentalmente, m'incazzo di brutto tanto per essere chiaro. Conosco i miei ragazzi e non sottovaluteranno nulla, non ho timore in questo senso perché ci pensiamo fin dal post-partita di Napoli. Le ultime comunque non sono state semplici, niente è facile in Serie A. Ma domani può essere ancora più difficile, perché il Genoa ha giocatori importanti e ha messo in difficoltà anche la Roma".

Se si comincia a vedere la parte atletica svolta con i giocatori.
"Se riguardiamo le partite con Bologna e SPAL, le gambe ancora non frullava come volevamo. Ero un po' contrariato perché i ragazzi hanno avuto una settimana di vacanza al mio arrivo, invece ho dovuto regolarmi di conseguenza e lavorare in meno giorni. Però i ragazzi stanno rispondendo, adesso le settimane avranno tre gare ma continueremo a lavorare. Vedo risposte positive, continuiamo a crescere".

Su Chiesa.
"Valutazioni sull'Inter non se ne fanno, questo sia chiaro. Io scelgo i migliori a mia disposizione. Chiesa si è allenato, sta bene quindi non vedo grandi problematiche anche se tocco ferro... È tutto ok".

Su Badelj.
"Il punto è che lui e Pulgar sono due giocatori similari: nessuno dei due può fare l'interno di centrocampo. Non hanno la gamba adatta a quel ruolo, sono molto più giusti per il ruolo al centro del centrocampo. Hanno altre caratteristiche. Milan è un ragazzo che stimo molto, lo volevo già in passato in altre squadre. Innanzitutto bisogna che lui recuperi la miglior forma, poi vedremo. È comunque molto importante per i giovani e per lo spirito di questo gruppo. Mezz'ora, da questa settimana, la può fare".

Sulle differenze con l'Empoli.
"Là a gennaio dovevamo fare delle cose e poi per un motivo o per un altro non ci siamo riusciti. Avevamo bisogno di qualche innesto, poi a gennaio è avvenuta qualche incomprensione nella conduzione della squadra. Io vado dritto, volevo determinate cose e si sono create delle situazioni. Sapete come è andata a finire, anche se mi dispiace molto. Non penso che questa cosa possa avvenire a Firenze. Ci saranno dei momenti difficili, ma qui ci sono i margini per crescere ancora".

L'assenza di Dalbert.
"Sto valutando. Maxi è arrivato da meno di una settimana, però è mancino. Abbiamo anche Terzic, che ha gamba e piede ma deve crescere ancora. Poi c'è Venuti, che conosciamo e che non devo presentare. Nelle ultime ore valuterò e prenderò una decisione. Cerco di capire chi può darci più aiuto".

Sull'attacco e su Sottil.
"Non posso dire di essere soddisfatto dell'attacco, perché a Bologna non abbiamo chiuso la partita. Dobbiamo imparare ad essere più incisivi davanti alla porta, i centrocampisti in primis. Le mie squadre devono fare gol. Sempre. Sottil è un ragazzo che sta lavorando con noi. Ha un motore importante ma ha 20 anni e grandi margini di miglioramento. Il fatto di giocare o non giocare dipende dal rettangolo. Quando uno è più forte dell'altro, gioca. Sennò aspetta e dimostra di essere più forte dell'altro. Le regole del calcio sono sempre le stesse. Io aspetto tutti, anche il magazziniere se mi può dare qualcosa".

Sul suo ruolo di padre/psicologo.
"Non so cosa sia successo prima ma il mio modo di lavorare è questo. Non ho avuto bisogno di usare il bastone con questi ragazzi: hanno dato subito disponibilità. Forse li avevano avvisati (ride, ndr). Io ho cercato di trasferire il mio sapere e fare anche un po' da psicologo, così che tutti possano dare il meglio".

Sulla presenza di Commisso
"Ci fa molto piacere la sua presenza e il suo attaccamento. Io l'avevo tranquillizzato fin da subito dicendogli che ne saremo usciti. Vogliamo ripagare il suo affetto e per farlo essere felice. E anche se non è al campo ci appoggia e ci telefona sempre. Siamo felici quando può essere con noi, ma sta anche lavorando per rendere più forte la Fiorentina".

Su un hashtag da lanciare per i tifosi.
"Io faccio il lavoro di rendere felici i tifosi e migliorare i giocatori. Voglio solo vincere più partite più possibili, non mi sento un eroe. Hashtag non so cosa voglia dire, non ho neanche whatsapp. Ho un telefono da 35 euro figuriamoci se penso agli hashtag".

Su Lirola.
"Sono soddisfatto di come ha cambiato marcia. Prima giocava troppo con le spalle alla porta, abbiamo dovuto lavorare per fare in modo che la porta la guardasse. Ma può migliorare ancora: da lui voglio più gol e sta tornando il giocatore che conoscevo. In grado di fare su e giù per la fascia per 95 minuti".

L'esperienza di Firenze.
"Io ho vissuto tanti ambienti e mi sono sempre trovato bene. Ma è chiaro che qui a Firenze è speciale: per me tornare è stato motivo di soddisfazione e orgoglio. Farò di tutto per ripagare l'affetto dei tifosi. Qui le vittorie conteranno sempre un pochino di più".

Sui gialli ricevuti.
"Di ammonizioni ne ho prese tre, ma in Coppa non conta...È colpa dell'area tecnica: me la fanno troppo stretta".

Ancora sul Genoa. 
"Hanno grandi nomi, da Pandev a Schone passando per Criscito e Perin. Non è una squadra da quelle posizioni di classifica, quindi dobbiamo non sottovalutarli".