GILARDINO vuole querelare Zazzaroni
''La Talpa'', cosi' si intitolava l'articolo uscito il 14 marzo su ''Dieci'', che all'attaccante del Milan e giocatore della Nazionale, Alberto Gilardino, proprio non e' andato giu'. Sotto il titolo dove si parlava delle implicazioni del Caso Corona sul mondo del calcio, appariva infatti la foto del giocatore, che e' stata letta come un diretto riferimento e come una grave accusa nei suoi confronti. Nella raccomandata inviata al nuovo quotidiano sportivo diretto da uno dei decani del giornalismo sportivo italiano, Ivan Zazzaroni, infatti gli avvocati che tutelano l'immagine del calciatore scrivono ''un titolo fuorviante la cui composizione risulta idonea ad ingenerare confusione nel lettore, maliziosamente indotto a credere che il nostro assistito possa avere un coinvolgimento rilevante nell'inchiesta e nei rapporti con gli altri indagati''.
Oltre al titolo, ad essere ''incriminati'' sono alcuni passaggi di uno degli articoli dedicati al caso di vallettopoli e alle intercettazioni tra cui quelle che coinvolgono lo stesso calciatore.
Questo il contenuto della raccomandata recapitata al quotidiano, che si chiude dicendo che l'attaccante del Milan ''si riserva di agire giudizialmente nella sede piu' opportuna, onde ottenere il ristoro dei danni patrimoniali e non patrimoniali conseguenti alla lesione della sua personalita', onorabilita' ed immagine''.
''Sono stupito della raccomandata arrivata dai legali di Gilardino, tanto piu' - sottolinea Zazzaroni - che lo stesso giorno ho scritto un editoriale, posizionato proprio sotto il titolo incriminato e la foto di Gilardino, dove difendo lui e i calciatori da quella che ho definito una vicenda miserabile, non per i protagonisti, ma per questa voglia di ghigliottina''. ''Anzi - prosegue - individuo in Gilardino proprio una sorta di vittima sacrificale messa in mezzo, tanto che scrivo: 'Era necessario sbattere in prima pagina un calciatore. Giustamente evitato Vieri, svanito Coco, sfiorato Adriano, preso Trezeguet, ecco che l'attaccante del Milan finisce al centro di una vicenda miserabile: leggendo i verbali, viene infatti indicato come l'uomo che ha spiazzato gli inquirenti, la spia, la talpa che ha spifferato tutto sulle indagini rendendo vano il lavoro di chi 'sta lavorando per noi'''.