"Pioli è l'uomo giusto": come è uscito dalle situazioni di crisi in passato il tecnico viola

"L'unica persona che ci può tirare fuori da questa situazione è Stefano, lo abbiamo scelto e voluto, se c'è una persona che deve essere cacciata o si deve dimettere quello sono io". Si è espresso così Daniele Pradè ieri sera in conferenza stampa al termine della sfida di San Siro persa dai viola contro il Milan per 2-1. Nonostante 3 punti in 7 partite e il terzultimo posto in Serie A il direttore sportivo gigliato ha ribadito la massima fiducia sua e della società nei confronti di Pioli, sottolineando più volte come sia il tecnico parmense la persona giusta per far uscire la Fiorentina da questo periodo di crisi. L'ex allenatore dell'Al-Nassr in passato ha già affrontato momenti complicati, sia ad inizio stagione come in questo caso sia in mezzo al campionato. Ecco come ha reagito Pioli in carriera ai momenti di crisi simili a quello che sta vivendo oggi con la Fiorentina.
Gli inizi complicati con Salernitana e Bologna
Per trovare il primo momento difficile vissuto dal tecnico parmense in carriera dobbiamo tornare indietro di 20 anni. Si tratta della stagione 2003-2004, quando Pioli sedeva sulla panchina della Salernitana in Serie B. La formazione campana esordì in campionato con un pareggio casalingo 0-0 contro l'Ascoli e nelle successive 5 gare portò a casa appena un punto, frutto di un altro pareggio, questa volta per 1-1, contro il Palermo. Dopo le prime sei giornate di campionato insomma la Salernitana aveva ottenuto appena 2 punti. Pioli non fu esonerato e al termine della stagione i granata si salvarono posizionandosi al 17° posto in calssifica (all'epoca la Serie B aveva 24 squadre). Un altro inizio complicato, questa volta terminato con l'esonero dopo 18 giornate, per il tecnico parmense è stato nella stagione 2013-2014. L'attuale allenatore gigliato sedeva sulla panchina del Bologna dall'ottobre del 2011 e nel 2013 iniziò il campionato con 3 punti nelle prime 8 gare. 2 vittorie alla nona e alla decima giornata contro Livorno e Cagliari salvarono la panchina di Pioli ma non cambiarono la situazione. Dopo un solo successo nelle successive 8 partite di Serie A il tecnico parmense fu esonerato.
Gli altri periodi bui in mezzo al campionato
Casi meno simili a quello attuale perché non arrivati ad inizio stagione ma in mezzo al campionato sono quelli che Stefano Pioli ha vissuto sulle panchine di Parma, Chievo, ancora Bologna, Inter, Fiorentina e Milan. Con i ducali il momento di crisi non fu tanto legato ai punti conquistati in campionato, 7 in 8 partite tra la 15° e la 23° giorntata di Serie A 2006-2007, quanto alla sola vittoria ottenuta e alle eliminazioni dalla Coppa Uefa e dalla Coppa Italia nello stesso periodo. La sconfitta contro la Roma per 3-0 alla 23° giornata fu fatale e Stefano Pioli venne esonerato. Non fu esonerato invece, e a fine stagione conquistò l'undicesimo posto in Serie A, nel campionato 2010-2011. L'attuale tecnico gigliato allenava il Chievo Verona e tra il 15° e il 21° turno non ottenne nessuna vittoria e 5 punti in 7 partite. Ripercorrendo la carriera di Pioli arriviamo alla stagione 2012-2013, quando il tecnico emiliano ha avuto il primo momento di crisi da allenatore del Bologna. In 6 partite, dalla 7° alla 12° giornata, i rossoblu riuscirono a racimolare un solo punto, grazie ad un pareggio contro l'Udinese, prima di tornare al successo contro il Palermo. Come sappiamo Pioli è rimasto ancora a lungo sulla panchina dei felsinei che quella stagione terminarono il campionato in 13° posizione.
Le crisi con Inter e Milan
Dopo due ottime stagioni alla Lazio Pioli approdò all'Inter nell'ottobre del 2016 al posto di De Boer. Dopo un buon avvio sotto la guida del tecnico emiliano i nerazzurri da metà marzo entrarono in crisi e in sette partite, fino alla sconfitta contro il Genoa del 7 maggio, ottennero appena due punti. Successivamente al ko di Marassi Pioli venne esonerato dall'Inter e tornando a San Siro qualche anno più tardi sulla panchina del Milan. Quella con i rossoneri è stata sicuramente l'avventura migliore della carriera del tecnico parmense che ha conquistato uno scudetto nel 2022 e ha portato i rossoneri in semifinale di Champions League la stagione successiva. Proprio l'anno dopo lo scudetto Pioli ha vissuto il periodo di maggiore crisi sulla panchina del Diavolo. Tra il 18 gennaio e il 5 febbraio il Milan perse 4 partite consecutive, tra cui due derby, uno in campionato e uno malamente in Supercoppa Italiana, un 4-0 contro la Lazio e un 5-2 in trasferta contro il Sassuolo. Grazie a 4 successi nelle successive 4 partite Pioli salvò la sua panchina e rilanciò la formazione rossonera verso un buon finale di stagione con il quarto posto in campionato e la semifinale di Champions League.
Le dimissioni di Firenze
Non riuscì invece a rilanciare la Fiorentina nella primavera del 2019. I viola, reduci da 4 punti nelle ultime 6 partite, persero 1-0 al Franchi contro il Frosinone e tre giorni dopo la società gigliata pubblicò un comunicato che accusava il tecnico parmense di poca professionalità. Pioli si dimise concludendo così la sua avventura fiorentina. Un'avventura che è ripartita quest'estate con il ritorno dell'allenatore emiliano in Toscana. Dopo 7 giornate di campionato la Fiorentina è terzultima in classifica, ha conquitato appena 3 punti ed è ancora orfana di vittorie. L'ultimo successo sulla panchina gigliata di Pioli risale addirittura a quella contro la Spal del 17 febbraio 2019, l'ultima giornata prima dell'inizio della crisi che portò alle dimissioni dell'ex tecnico dell'Al-Nassr. "L'unica persona che ci può tirare fuori da questa situazione è Stefano" ha detto Pradè. La speranza di tutti i tifosi gigliati è che il ds viola abbia ragione.
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