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L'altra grossa incognita: cosa vuol fare Kean? Il sogno Mondiale lo spinge a rimanere, ma occhio allo United

L'altra grossa incognita: cosa vuol fare Kean? Il sogno Mondiale lo spinge a rimanere, ma occhio allo UnitedFirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2025
Ieri alle 10:00Copertina
di Alessandro Di Nardo

Non si vive di soli allenatori. Tutto l'universo viola è concentrato in questo momento sul capire chi sarà il successore di Raffaele Palladino. Chiunque arriverà avrà bisogno di garanzie tecniche in primis. E questo ci rimanda all'altro grosso rebus di questa inizio estate fiorentina. Quale sarà il futuro di Moise Kean? Troppo presto per dirlo, perché le modalità di una clausola esercitabile soltanto nei primi 15 giorni di luglio pospongono tutto di circa un mese. Ma è in questi giorni che l'attaccante si farà un'idea su cosa fare. Tante idee, sensazioni, obiettivi da mettere insieme, partendo da un dato di fatto.

A Firenze Kean sta bene, benissimo. Da reietto è diventato re, completando un'annata da 25 gol totali. Chi l'avrebbe mai detto soltanto un anno fa? Probabilmente solo lui (e forse Palladino), perché la crescita del numero venti è stata soprattutto mentale. Chi lo conosce da vicino sa che l'ex Juventus ha passato la maggior parte dell'anno focalizzato sugli obiettivi da raggiungere, spinto anche dal desiderio di prendersi una rivincita sui tanti che non credevano in lui. Ha deciso di recidere quanto fatto prima dei 24 anni - "Some people visit my past more than I do. I don’t live there anymore bro, I sold the whole building", tradotto, le persone visitano il mio passato più du quanto non faccia io, ma non vivo più lì, ho venduto tutto l'edificio, ha scritto qualche giorno fa su Instagram -, ripartire da capo in un'oasi felice, il Viola Park. 

Lo ha fatto alla grande, dimostrando di essere un centravanti dominante anche in campo internazionale: la prestazione che ha acceso ancor di più i riflettori su di lui è stata quella del Signal Iduna Park a marzo, doppietta alla Germania sotto al naso di Tah e Rudiger, prove che alzano l'asticella in meno di novanta minuti. Anche prima di allora il Manchester United lo seguiva da vicino, con scout che spesso si son visti sulle tribune del Franchi. Proprio il richiamo del Red Devil potrebbe essere l'unico in grado di far smuovere Kean dal paradiso trovato a Firenze. Perché Kean non lascerà la Fiorentina per molto altro (in Italia non sembra che ci sia niente che lo stuzzichi), serve una sfida straordinaria, un fascino superiore, altrimenti rimarrà col sorriso stampato in faccia qui. Ancora non ci sono offerte concrete, ma un interesse prolungato da parte del Manchester, che ha comunque sborsato 74 milioni per prendere Matheus Cunha dal Wolverhampton e dovrebbe prima sistemare uno tra Hojlund e Zirkzee (se non entrambi) prima di fare un'altra operazione da più di 50 milioni.

E poi c'è un altro alleato per Firenze: è un quartiere all'interno della città, ma anche il Centro Tecnico Federale. Coverciano, inteso come Nazionale, più vicina (non solo geograficamente) in caso di permanenza in viola. Anche qui ci affidiamo a chi lo conosce bene e alle sue parole: Kean vede soprattutto azzurro, il risentimento alla coscia che gli farà saltare le gare contro Norvegia e Moldavia (e soprattutto la sfida contro Haaland a cui teneva particolarmente) è stato un brutto colpo psicologico per un attaccante che ha un obiettivo fissato in testa da più di un anno: essere il numero nove dell'Italia ai prossimi Mondiali. E gli Stati Uniti sembrano più vicini se visti da Firenze (e non da Manchester).