La normalità è la nuova virtù della Fiorentina. Rinnovo Kean: la clausola deve aumentare come il suo ingaggio. Ecco perché Kessié è (quasi) impossibile. Il faticoso mercato in uscita e il destino di Sottil

La settimana appena conclusa è stata importante per portare avanti una delle trattative vissute come vera e propria priorità da parte del club di Commisso. Stiamo parlando ovviamente di quella per il rinnovo di Moise Kean, giocatore chiave della stagione che tra poco di un mese prenderà il via e grande protagonista dell'amichevole contro la Carrarese con due gol segnati, una traversa e un gol annullato. L'incontro di giovedì è stato positivo ma non ha permesso alle parti di avvicinarsi fino alla fumata bianca. La richiesta di Kean è superiore rispetto alla proposta della Fiorentina ma su questo fronte la dirigenza è pronta a fare uno sforzo come è pronto l'entourage a venire incontro alla Fiorentina. La questione che resta aperta è quella relativa alla clausola, con i viola che, aumentando decisamente l'ingaggio, vogliono anche aggiornare i termini della stessa. D'altra parte invece l'entourage di Kean non avrebbe l'intenzione di cambiare le carte in tavola, visto che un anno fa l'avrebbe inserita con una cifra decisamente inferiore rispetto ai 52 milioni fissati al momento della firma. Il valore di Kean dopo un anno in viola è aumentato a dismisura e la cosa più giusta sarebbe quella di aumentare anche la clausola almeno fino a 70 milioni. La clausola deve essere un deterrente per le squadre interessate, non un cartellino col prezzo e lasciarla a 52 milioni esporrebbe la Fiorentina al rischio concreto di perdere una stella a un prezzo al ribasso. Soprattutto se dovesse confermare i numeri dell'anno passato. Le parti si riaggiorneranno nei prossimi giorni, la priorità di tutti resta comunque quella di arrivare all'accordo. E questa resta un'ottima notizia.
Per quanto riguarda il centrocampo, le voci su Kessié continuano a rimbalzare con una certa frequenza, ma i costi dell'operazione mantengono la trattativa "quasi" impossibile. Il "quasi" nasce da una piccola porticina lasciata aperta dalla Fiorentina nei confronti della corsa all'ivoriano. Kessié vuole tornare in Europa, dà priorità all'Italia e sarebbe contento di riabbracciare Pioli. Basta tutto questo per credere nell'operazione? Per me... più no, Kessié. Negli ultimi giorni si è raffreddata la pista Sohm perché evidentemente la Fiorentina sta valutando altri profili. In ogni caso per il centrocampista i dirigenti aspetteranno le indicazioni di Pioli. I giorni inglesi saranno decisivi per decidere come muoversi e in quale direzione. Intanto Pioli conferma il 3-4-2-1 e anche questa è un'indicazione di mercato per la caccia al nuovo mediano.
Il mercato in uscita invece resta bloccato. I profili in saldo sono tanti ma non ci sono molti clienti alla finestra. Nzola piace al Pisa che lo vorrebbe però in prestito mentre la Fiorentina vorrebbe la certezza di una cessione definitiva. Situazione simile per Ikoné, che allo stato attuale non può essere ceduto in prestito senza un rinnovo di contratto, cosa che la Fiorentina non ha previsto. Sottil, dopo la sceneggiata di Grosseto, è sempre più lontano dai piani del club e soprattutto dai cuori dei tifosi. Sassuolo e Torino ci hanno pensato, ma il primo a doversi convincere è lo stesso giocatore. Pensava di valere un livello come quello del Milan, non lo ha dimostrato come non lo ha dimostrato del tutto nemmeno in viola. La cosa migliore per lui e per il club sarebbe la separazione, ma serve una società pronta a investire non meno di 7-8 milioni. Complicato allo stato attuale. Qualcuno vorrebbe anche provare a rilanciare Sabiri, ma se due allenatori consecutivi lo hanno bocciato dopo pochi allenamenti, sembra difficile che tale impegno se lo prenda Pioli. Infantino è difficile anche da citare, mentre Barak e Brekalo dovranno trovare soluzioni per liberare la Fiorentina da ingaggi mediamente onerosi.
L'amichevole conclusiva di questa prima parte di stagione vinta contro la Carrarese è un altro esempio di come qualcosa in chiave viola abbia preso decisamente un'altra piega. Bisogna registrare un clima diverso rispetto al recente passato. C'è una serenità che suona quasi strana visti gli anni vissuti dai tifosi negli ultimi 10 anni. Avere una squadra quasi pronta a fine luglio dovrebbe essere la normalità ma in Italia non lo è per nessuna squadra. Quindi avere una rosa che, con i titolari, potrebbe già domani affrontare il play off di Conference, è una piccola goduria e una soddisfazione per tecnico e società. Le tante conferme tra i big valgono come un acquisto da 50 milioni e chi non lo percepisce significa che non si ricorda le campagne acquisti con decine di giocatori ceduti e acquistati. Quest'anno manca un titolare e qualche alternativa di buon livello. Forse 3-4 acquisti massimo, con più di un mese di tempo per metterli a referto. Un ottimo lavoro avallato dal presidente e messo in pratica da Pradè e Goretti. Anche il clima generale al Viola Park è stato più bello e festoso, c'è un'apertura che riporta a tempi andati e questa è un'altra notizia da urlare ai quattro venti come un grande acquisto da aeroporto.
Infine voglio idealmente salutare ancora una volta Celeste Pin. Ho vissuto con lui decine di ore di diretta. Era un cuore viola come pochi ne ho conosciuti in tanti anni tra Franchi e vita da giornalista. Viola e antijuventino. Ricorderò sempre il suo sorriso dopo il 4-2 di Pepito contro la Juventus, abbiamo vissuto quelle emozioni insieme a Lorenzo Amoruso e a tutto il popolo fiorentino. Spero con tutto il cuore che abbia trovato quella pace che evidentemente aveva perduto.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 2/07 del 30/01/2007
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
© 2025 firenzeviola.it - Tutti i diritti riservati
