ROBY BAGGIO, TRA ZICO E MARADONA

Più di Batistuta, meno di Antognoni... Auguri a Roby Baggio da tutta la redazione di Firenzeviola.it
18.02.2014 00:10 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
foto di Stefano Borgi
foto di Stefano Borgi

Roberto Baggio compie 47 anni, e ci sale un pò di magone. Oggi, nel vederlo brizzolato, addirittura imbiancato (però sempre con l'orecchino a sinistra). Ieri, nel ricordarlo campione assoluto con la maglia della Fiorentina. Eh già, perchè il vero Baggio, quello a colori, lo si è visto nel secondo anno di Eriksson (stagione '88-'89) e non in bianco e nero, con Maifredi, con Trapattoni allenatore, oppure vestito di altre strisce. Il Pallone d'oro? Un dettaglio. Un prolungamento del potere mediatico. Il "Baggio laser" che inceneriva le difese avversarie è solo e soltanto quello della B2. Tutto il resto... è noia. Roberto Baggio tra Zico e Maradona, abbiamo titolato. Spieghiamo subito. Ognuno di noi ha avuto il suo idolo, dal dilettante al grande fuoriclasse. Antognoni imitava Rivera, Rui Costa venerava Eusebio, lo stesso Batistuta si avvicinò al calcio grazie ad un poster di Maradona. Salvo poi giocarci un mondiale assieme. Ebbene, Baggio adorava Artur Anthunes Coimbra, in arte Zico. E se ci pensate bene gli somigliava pure: baricentro basso, preferibimente destro, formidabile negli assist "no-look" e nelle punizioni. E poi l'interno piede col quale, entrambi, disegnavano traiettorie impercettibili. Con Maradona, invece, Roby condivise quel gol, da tutti considerato il gol più bello della storia del calcio. Un gol simile, quasi onirico, impossibile da immaginare e da riprodurre.

Era il 22 giugno 1986, Dieguito si beveva tutta la difesa inglese depositando in rete il gol del secolo. Era il 17 settembre 1989, "baggino" si beveva tutta la difesa partenopea depositando in rete la fotocopia autenticata. Che per i tifosi viola era lo stesso il gol del secolo. E poi Roberto Baggio, in quella fantastica stagione, fu il giocatore che (parere personale) più si avvicinò al Pibe de oro. Parlo di tecnica, genio, imprevedibilità... Parlo di sensazioni, perchè con "quel" Roberto Baggio tutto era possibile. Con "quel" Roberto Baggio la partita non era mai chiusa. Ancora qualche flash, in ordine sparso... Baggio che nell'agosto '86 segna la sua prima doppietta in coppa contro l'Empoli, Baggio che a Perugia si inginocchia sotto la curva dopo l'ultimo rigore contro l'Atletico Madrid. E ancora: Baggio che schianta l'Inter nel famoso 4-3 di Borgonovo, Baggio che realizza il 4° gol al Verona e si toglie la maglia... come per togliersi un peso: la Fiorentina è salva e lui può andare alla Juventus. Baggio che a Torino sbaglia un rigore in movimento davanti a Tacconi e paga la prima cambiale del suo passaggio ai bianconeri. Baggio e la guerra sui viali? Parliamo di calcio. Di sentimenti applicati al calcio. Chiudo con un pensiero che mi è sempre frullato per la testa: Roberto Baggio è l'unico calciatore che, a Firenze, poteva superare Giancarlo Antognoni nel cuore dei tifosi viola. Se fosse rimasto, se avesse rinunciato alla gloria, se non si fosse piegato al potere. Sopratutto se si fosse comportato come Giancarlo. Purtroppo (per lui) non è andata così. Auguri comunque a Roberto Baggio per i suoi primi 47 anni. Dopo Antognoni, è stato il più grande calciatore della storia viola.

© foto di Andrea Pasquinucci
© foto di Giacomo Morini