ADRIAN MUTU, 35 ANNI DA "FENOMENO". JOVETIC E' SCIENZA, NON FANTASCIENZA

E dire che Jovetic, nel City, porta la maglia n°35. Proprio come gli anni di Mutu... Auguri!
08.01.2014 00:00 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
ADRIAN MUTU, 35 ANNI DA "FENOMENO". JOVETIC E' SCIENZA, NON FANTASCIENZA

A volte ritornano. Anzi, a volte vorrebbero tornare. Come Adrian Mutu, che oggi compie 35 anni (auguri!) e allo stesso tempo si propone alla Fiorentina. Come Stevan Jovetic, caduto in disgrazia nel City, che Montella definisce scienza e non fantascienza. Entrambi al posto di Giuseppe Rossi. Ma come? Adrian si trasforma da fenomeno in avvoltoio, e plana impietoso sulla sciagura di Pepito? Nemmeno 48 ore dopo l'accaduto? No, che avete capito. Mutu esprime dolore e solidarietà per il ragazzo del New Jersey, senza ipocrisie, senza secondi fini. E Jo-Jo? Accetterebbe di tornare alla corte dei Della Valle dopo aver tentato il grande salto, ed aver miseramente fallito? E lo stesso City ammetterebbe l'errore, 32 milioni di euro buttati là per un giocatore sopravvalutato, inadeguato per il campionato inglese? Permetteteci di dubitare. Torniamo a Mutu, al suo dispiacere per Rossi. Del resto, come potrebbe essere altrimenti? Pepito è un pò il suo erede, almeno nei cori della Fiesole. "Oh il fenomeno, il fenomeno", riecheggia il Franchi, praticamente ad ogni partita. Diciamo che Adrian è il fenomeno originale, Giuseppe è la versione rivista e corretta. Comunque, sempre di fenomeni si tratta. Adrian ha semplicemente risposto ad una sollecitazione telefonica, Adrian è stato sincero, quasi bambinesco nella sua genuinità. Adrian ha detto: "Se Firenze chiama, io ci sono". Poi gli è scappato... "loro lo sanno", facendo intendere che il rapporto con i Della Valle non si è mai interrotto. Specialmente con Andrea, un pò com'è successo con Luca Toni. E come Toni, Mutu farebbe salti di gioia. Per vestire di nuovo il colore viola, per rifare l'inchino sotto la Fiesole e riascoltare quel coro. Che gli appartiene, che cede in prestito solo a chi lo merita. Uno come Pepito Rossi. Diciamo subito che l'ipotesi è molto difficile, anche perchè il neo 35enne Mutu è praticamente un ex-giocatore: le due ultime stagioni nell'Ajaccio (11 gol in 37 partite, non un granchè), adesso si allena da solo con un preparatore personale. Però, pensandoci bene... Anche Toni aveva chiuso col calcio "vero", relegato negli Emirati Arabi in un campionato di serie B. Eppure Andrea chiama, Toni risponde. E Toni gioca, segna... ieri a Firenze oggi a Verona. E allora perchè non potrebbe farlo anche Adrian Mutu?

ALTER EGO - Cambia il piede (dal mancino di Pepito al destro di Adrian), ma per tecnica, classe, personalità e carisma, il paragone ci può stare. Certo, più guascone, istrionico il romeno, taciturno ed introverso l'italo-americano. Però, se non è zuppa... Mutu appartiene di diritto alla top-ten dei campioni viola, più o meno come si appresta a fare Pepito. Fenomenale (appunto) nel portare palla, dribblare, puntare l'uomo e tirare in porta. Adrian, come Pepito, ha raggiunto l'apice a Firenze con una tripletta (al Genoa, il 15 febbraio 2009). Adrian può (poteva?) giocare da prima, seconda punta, esterno alto nel 4-3-3, trequartista, rifinitore... Qualsiasi ruolo dalla cintola in sù. Proprio come Pepito. E poi la gente è sempre innamorata di lui. La gente è impazzita nel risentirlo, nell'accarezzare l'idea di un "Mutu 2, il ritorno". La gente gli ha perdonato le risse al bar, la sibutramina, le multe non pagate, le fughe dagli spogliatoi. La gente lo ricorda per le due volte che ha portato la Fiorentina in Champions League (tre, se contiamo il terzo posto virtuale nell'anno della penalizzazione), per quel suo saper essere un pò ruffiano, perchè in campo ha sempre dato tutto. Compresi 69 gol in 143 partite. Per questo Adrian Mutu sarà sempre "il fenomeno", anche a 35 anni.