PAROLA ALLA DIFESA...

23.03.2013 00:15 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
PAROLA ALLA DIFESA...
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

L'assunto è che la Fiorentina sta facendo cose straordinarie. A partire dal soggettivo: gioco spettacolare, gran possesso palla, "tiki taka" modello Barcellona. Per arrivare all'oggettivo (suffragato da dati certi, dai numeri): 4° posto in solitaria, 51 punti in 29 partite (l'anno scorso  furono 46 in tutto, 33 dopo 29 partite, ben 18 punti in più... tanto per dire), terzo attacco con 53 reti dopo Roma e Juventus. Nel mezzo l'obiettivo: l'Europa, col sogno Champions League lì ad un passo. Abbiamo lasciato per ultimo il dato della difesa, forse l'unico neo di una Fiorentina (fino a quì) pressochè perfetta. La retroguardia viola è ad oggi la quinta del campionato, con 35 gol subiti in 29 giornate. Media: 1,20 gol subìti a partita. Meglio della Fiorentina hanno fatto Juventus, Napoli, Milan (quelle che stanno davanti) e Sampdoria. Detta così non sarebbe un dato allarmante, è indubbio però come nelle ultime partite l'undici di Montella abbia preso qualche gol di troppo, sopratutto qualche gol balordo, manifestando una fragilità latente che non emergeva nella prima parte di campionato. A chiudere il cerchio le prestazioni dei singoli, irreprensibili nelle prime gare (ricorderete come si dicesse che gli avversari non tirassero mai in porta) apparsi distratti, superficiali, "gigioni" nelle ultime. Anche qui ci serviamo dei numeri. Abbiamo diviso il campionato della Fiorentina in tre fasi: dalla 1° alla 18° (dall'Udinese al Palermo, cioè fino alla sosta natalizia). In questa fase i viola hanno giocato col 3-5-2, totalizzato 35 punti in 19 partite (media 1,94), realizzando 36 gol e subendone 19. Seconda fase: dalla 19° alla 24° (dal Pescara alla Juventus). E' il periodo peggiore della stagione, il modulo è ancora il 3-5-2, la Fiorentina mette insieme 4 punti in 6 partite (media 0,66), realizza 5 reti e ne subisce 10. In più esce dalla Tim Cup eliminata dalla Roma. Terza fase: dalla 25° alla 29° (dall'Inter al Genoa, l'ultima disputata). Montella cambia modulo, stramba sul 4-3-3, e la Fiorentina cambia decisamente marcia: lo score è di 12 punti in 5 partite (media 2,4), realizza 12 gol e ne subisce 6. Sopratutto i viola annullano il gap maturato nei tremendi mesi di gennaio e febbraio 2013, e risalgono nelle posizioni che valgono l'ingresso in Europa.

CONSIDERAZIONI - La differenza, nella prima parte di campionato, l'hanno fatta gli esterni. Nella seconda, invece, è risultato decisivo (nel nene e nel male) il cambio di modulo. Andiamo con ordine. Nelle prime 24 partite Montella ha schierato il 3-5-2, per sfruttare al meglio le caratteristiche di Cuadrado e Pasqual. I due esterni, grazie alla loro condizione fisica, attaccavano e difendevano con la stessa efficiacia, trasformando il modulo dal 3-5-2 in fase offensiva al 5-3-2 in fase difensiva. Ne beneficiava il centrocampo che faceva filtro e, allo stesso tempo, accompagnava le due punte. Non di meno la difesa che nel mezzo disponeva di tre centrali (a tratti apparsi infallibili) come Roncaglia, Gonzalo Rodriguez e Savic (Tomovic). Prova ne era lo scarso utilizzo di Viviano che (si diceva) subisse pochissimi tiri in porta, e non avesse occasioni per mettersi in mostra. Tutto bene fino alla sosta, poi la sventura della partita casalinga col Pescara. Cuadrado e Pasqual iniziano a calare, arrivano i primi errori individuali (Roncaglia in primis), il cambio tra Viviano e Neto non funziona. La Fiorentina, così, precipita: dal terzo posto prima di Natale al sesto dopo la sconfitta contro la Juventus. Alla 25° contro l'Inter Montella cambia: via il 3-5-2, avanti col 4-3-3, fuori Roncaglia, dentro Ljajic terzo a sinistra, e Pasqual riportato al vecchio ruolo di terzino. I risultati migliorano, la Fiorentina risale ma, di certo, la difesa ne soffre: il centrocampo a tre, senza l'apporto dei due esterni, è spesso in balia degli avversari che conquistano palla e ripartono centralmente. Anche per questo la difesa "balla" ed i centrali (Gonzalo e Savic) sono soggetti ad errori, distrazioni talvolta banali. Migliora, invece, l'attacco con Cuadrado, Jovetic e Ljajic che si intendono a meraviglia. Morale? E' il discorso della coperta corta. Per questo abbiamo titolato "Parola alla difesa..."  Errori individuali, distrazioni, calo di condizione...tutto vero, certo il 4-3-3 non copre come il 3-5-2, sopratutto se fatto al massimo della condizione fisica. Proprio come faceva la Fiorentina della prima metà stagione. I conti, però, si fanno alla fine...