"OCCHI PUNTATI SU..." SALIFU, ORO NERO!

12.12.2011 01:12 di  Stefano Borgi   vedi letture
Stefano Borgi
Stefano Borgi
© foto di Firenze Viola

A volte avere un amico tassista può servire. Si possono fare incontri interessanti, inaspettati, e per questo ancor più preziosi. Come quello del 9 marzo 2011 con Amidu Salifu. Mi trovavo in macchina con l'amico in questione (così, per due chiacchere in attesa della corsa...) quando il radio taxi assegna viale Manfredo Fanti, accanto alla pizzeria "Graziano". L'amico mi dice... "Vieni con me, chissà che non sia un giocatore della Fiorentina..." Dovete sapere che, accanto alla pizzeria, ci sono degli appartamenti di proprietà della società viola, ad attendere due ragazzi di colore... Solo uno dei due sale in macchina, ed il dubbio che abbiamo a che fare con un calciatore ci assale. Al chè, io chiedo... "Sei un calciatore?" E lui... "Sì, perchè?" Così, semplice curiosità. Come ti chiami? "Salifu -  risponde  - Amidu Salifu". L'amico tassista casca dalle nuvole, mentre io, un pò per passione, un pò per deviazione professionale, proseguo con la conoscenza... "Ah, Salifu...come no! Ti ho visto ieri l'altro nella finale del "Viareggio". Peccato, è andata male..." Piccolo flashback: due giorni prima, il 7 marzo, la Fiorentina di Renato Buso aveva perso a Livorno contro l'Inter per 2-0. Si disputava la finalissima del torneo di Viareggio, e Salifu aveva giocato mediano titolare. L'Inter, quel giorno, si era dimostrata troppo forte ed aveva vinto con merito... "Si peccato, ma c'era poco da fare - ammette Salifu. Loro sono stati più forti, anche se hanno avuto fortuna a segnare subito (autore al 4' Dell'Agnello, che raddoppierà su rigore al 71' ndr.) Comunque avremmo perso lo stesso, erano superiori sopratutto a livello fisico". Vedo che ha voglia di parlare e vado avanti: "a me ha impressionato il numero 4 Faraoni (ironia della sorte ha giocato giusto ieri contro la Fiorentina a San Siro...) mi è sembrato già pronto per la prima squadra". Salifu conferma:  "Lui è il migliore. Forte tecnicamente, ottima corsa, per me avrà un grande futuro. Ho visto molto bene anche l'ala sinistra Alibec. Va beh, sarà per la prossima volta..." A quel punto indago, da buon giornalista... "Ma tu sei sempre in compartecipazione col Vicenza?" "Si, ma dovrei restare - confessa Amidu. Vediamo, io spero di si..." Intanto, siamo arrivati a destinazione. La zona non è cambiata di molto, ci troviamo subito dietro al centro tecnico di Coverciano, Salifu prende un bagaglio, paga e fa per andare. Prima, però, una stretta di mano e gli auguri di rito. L'amico tassista mi confesserà di averlo preso altre due volte: un tipo silenzioso, pacato, non sembra avere 19 anni. Anche la maturità con la quale ha ammesso la sconfitta, la superiorità degli avversari... E' vero, non sembra avere solo 19 anni. Amidu Salifu, infatti, nasce ad Accra nel Ghana il 20 settembre 1992 e dal 14 agosto 2011 è tutto della Fiorentina. Personalmente ho avuto la ventura di riammirarlo a Cortina, durante il ritiro estivo, e di vedergli segnare un gol incredibile contro la squadra locale nella prima amichevole stagionale. Amidu, in quell'occasione, partiva esterno sinistro (a destra c'era Behrami) ed a metà primo tempi salta uno, due, tre...fino a cinque avversari con dribbling strettissimi, per poi depositare in rete alle spalle di Boruc. Standing ovation dello scarso pubblico presente, ma l'impressione è di trovarsi di fronte ad un futuro campione. Più o meno come sabato sera a San Siro, (si era intorno al minuto 57) quando Salifu gestisce palla a centrocampo, alza la testa e vede Gilardino inserirsi sulla sinistra. Assist morbido a scavalcare Ranocchia, con il gila che controlla lento, impacciato... sprecare malamente. La prodezza di Salifu resta però indelebile, un biglietto da visita da tener di conto. Lo abbiamo già detto? In mezzo a quei giganti non sembrava proprio avere solo 19 anni.

Oro nero, abbiamo titolato, ma non da solo. Amidu Salifu è certamente l'elemento più pronto, ma come lui ci sono altri due ragazzi di colore nella rosa viola che potrebbero quanto prima spiccare il grande salto. Il primo è El Khouma Babacar, già da due anni in rampa di lancio. Ora langue in "primavera", dove con la formazione di Semplici fa sfracelli. Magra consolazione, Babacar potrebbe stare tranquillamente in serie A, se solo lo volesse, se solo capisse cos'è il calcio professionistico. Con loro citiamo un terzo "colored": Acosty Maxwell. Ghanese classe 1991, proveniente dalla Reggiana, è alla Fiorentina dal 2009. Anche lui in "primavera" fa la differenza, anche lui si è già fatto ammirare nel ritiro estivo di Cortina. Corsa, tecnica, forza fisica, una certa anarchia tattica che deve migliorare, ma grandissime potenzialità. Fra i tre, forse quello con le prospettive migliori. Perchè ci siamo soffermati su questi virgulti africani? Perchè la Fiorentina dispone di un vero e proprio tesoro, una riserva di oro nero che nei prossimi anni potrebbe fare la sua fortuna. Non sarebbe un caso isolato: prendete l'Udinese in Italia, il Manchester city in Inghilterra, e potremmo andare avanti. Il futuro è degli africani, quando impareranno a coniugare tecnica, tattica e forza fisica. Immaginate un centrocampo con Salifu e Motolivo centrali, Behrami esterno di destra, Vargas dall'altra parte. Un attacco con Jovetic e Babacar (con buona pace di Gilardino, al momento improponibile), Acosty alternativa di destra in un 4-3-3, piuttosto che in un "albero di Natale". Ok, sono proiezioni a lungo termine, elucubrazioni giornalistiche. Resta il fatto che la Fiorentina dispone di una grande risorsa (e non dimentichiamo Ashong, terzino sinistro di 16 anni, già provato da Rossi contro l'Empoli in coppa Italia). Vedendo i titolari di oggi, sarebbe un peccato non sfruttarla... prima o poi.