MORS TUA VITA MEA
"Ne restera' soltanto uno". E' questo (più o meno) il succo della sfida tra Fiorentina e Novara: con una vittoria i viola sono salvi ed il Novara precipita in serie B. Con un pareggio idem, sempre che il Lecce perda a Torino con la Juventus. Se invece vince il Novara tutto si rimette in discussione, ma a quel punto in casa Fiorentina si aprirebbe una crisi così profonda che le parti si invertirebbero. Insomma, una sorta di "Mors tua vita mea" di medievale memoria, un inno all'egoismo, all'opportunismo traslato nell'agone sportivo. Ma si sa... in amore, in guerra e nel calcio tutto è permesso. Semmai spiace che la salvezza della Fiorentina coinvolga un manipolo di ex-viola ai quali, da quando hanno lasciato Firenze, non ne e' andata bene una. Parliamo di Frey, Gilardino, Mutu, Comotto, Santana (l'argentino prima nel Napoli poi nel Cesena, e con Mario Alberto ci mettiamo anche Donadel), Dainelli, fino a Bojinov il cui addio risale al 2006. Il bulgaro, dopo tanto girovagare (quasi mai con costrutto), è tornato alla casa madre leccese, ma (ahilui) vede lo spettro della serie B sempre più vicino. Nessuna vendetta, per carità, anzi... un'umana "pietas" per le famose scelte di vita di taluni calciatori, oppure (come va di moda adesso) le "scelte del progetto".
Così si era espresso Alberto Gilardino quando a gennaio aveva strappato al presidente Preziosi (ve lo raccomando) un quinquennale a peso d'oro, millantando la scelta di un progetto migliore. "Si è riaccesa la luce", queste le prime parole del centravanti di Biella mentre brandiva la sua nuova maglia rossoblù numero 82. Risultato? La luce si è già spenta, il gila sta sprofondando in serie B con appena tre reti in undici partite (due su rigore), ha oramai perduto gli europei, è stato messo fuori squadra dal neo allenatore De Canio. Non ce ne voglia ma... complimenti per la scelta. E non si sorprenda se a Firenze qualcuno sorride, addirittura ci gode, tra l'ironico ed il divertito. Idem con patate Sebastien Frey. In verità lui è stato quasi costretto ad andarsene da Firenze, ormai soppiantato da Boruc ed inviso alla dirigenza viola. Il povero Seba (che a differenza di Gilardino ricordiamo con piacere) è il portiere più battuto della serie A (ben 66 le reti subite), mantiene una circonferenza corporea discutibile, ed anche lui è più di sotto che di sopra. Concludiamo col Genoa e diciamo che Dario Dainelli è l'unico che si è salvato. L'ex-capitano viola è stato ceduto in prestito al Chievo l'ultimo giorno di mercato, e con i gialloblù veronesi sta raggiungendo una tranquilla e dignitosa salvezza.
Proseguiamo. Adrian Mutu è addirittura ultimo in classifica e già retrocesso. In teoria lo score del romeno non sarebbe da buttare: 8 reti in 21 partite. Il suo però è un crepuscolo tristissimo (come recita l'ultima pagella dopo San Siro), e sinceramente un pò ci dispiace. Tanto talento, tanto genio meritavano miglior sorte. In tutti i sensi. Sulla scia di Adrian, Comotto e Mario Alberto Santana. Pochi rimpianti per Gianluca, per il quale una buona serie B è senza dubbio la dimensione migliore, mentre l'argentino se l'è proprio cercata: ceduto quest'estate al Napoli a parametro zero (con gli azzurri 8 presenze, nessun gol) si trasferisce in prestito al Cesena per trovare spazio e gloria. Mal gliene incolse, anche se con i bianconeri segna due gol in 14 partite. Un accenno anche a Marco Donadel. Per il padovano una stagione buttata, completamente persa. Una sola presenza (neppure da titolare) in coppa Italia contro il Cesena, poi più niente. Peccato, anche perchè con la penuria di centrocampisti avrebbe fatto comodo in maglia viola. Insomma che dire? Che l'erba del vicino è sempre più verde? Che si stava meglio quando si stava peggio? Che... "chi lascia la vecchia strada per la nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova?" A maggior ragione se la vecchia si chiama Fiorentina, si chiama Firenze, si chiama famiglia Della Valle. Come dice il proverbio... "Sbagliando s'impara", speriamo che tutto questo serva loro come esperienza per il futuro. Del resto la vita non finisce su un campo di pallone...
P.S. Ah, dimenticavamo... un'ultima considerazione la meritano due tecnici, Alberto Malesani ed Emiliano Mondonico, per o quali siamo felici che la Fiorentina non rappresenti la classica ghigliottina. Mondonico (se fosse ancora alla guida del Novara) avrebbe subìto l'onta della retrocessione proprio davanti al suo pubblico. Malesani, invece, si è fidato di Preziosi, una, due volte, poi (buon per lui) è finita. Noi lo ricordiamo volentieri, e siamo felici che (se succederà) quando il Genoa sarà matematicamente retrocesso, il suo nome non appaia nella lista dei proscritti.