LA "MALEDIZIONE" DEL NUMERO 17...
A pensarci bene, poteva finire molto peggio. Come dite? Peggio di così? Vi riferite, forse, al gol del 2-2 di Jovetic realizzato a pochi minuti dalla fine e per giunta irregolare? No, c'è dell'altro, c'è molto di più... c'è la maledizione del numero 17. Chi ci segue sa come lo "zibaldone" sia una rubrica dedita al colore, al costume, all'aneddotica, magari attingendo al passato più o meno glorioso della nostra Fiorentina. Ecco, stasera vogliamo sdrammatizzare un pareggio inglorioso, un presente altrettanto inglorioso, un futuro che si preannuncia tutto meno che glorioso. Vogliamo cercare le colpe altrove, in qualcosa di soprannaturale, che esuli dal campo e dal fatto tecnico... le vogliamo cercare nella scaramanzia. Personalmente rifuggo la scaramanzia in tutte le sue forme, ma per la Fiorentina questo ed altro. Tutti sappiamo come il numero 17, nella credenza popolare, sia ritenuto portatore di sfortuna. Si dice che gli spiriti maligni evocabili siano per l'appunto 17, che il diluvio universale sia iniziato il 17° giorno del secondo mese, che il 17 stia nel mezzo tra il 16 ed il 18, numeri ritenuti perfetti nella rappresentazione di quadrilateri. Cosa c'entra il 17 con la Fiorentina? E' presto detto. Partiamo dalla classifica. La squadra viola è oggi quint'ultima a quota 17 punti. E non solo: la Fiorentina ha disputato una partita in più rispetto a Parma, Bologna, Cesena e Novara che la seguono in classifica, e che giocheranno stasera. Nella peggiore delle ipotesi i viola scenderebbero al quart'ultimo posto a due soli punti dalla zona retrocessione. Incredibile considerando i nomi presenti in rosa, e ci riferiamo a Gilardino, Jovetic, Vargas e Montolivo.
Ma andiamo avanti. Ieri era il giorno 17 (per fortuna non era venerdì) ed era la 17° partita stagionale: 15 di campionato più due di Coppa Italia. Insomma... 17, sempre 17, fortissimamente 17. A chiudere il cerchio vi chiediamo, chi è stato il migliore in campo? Nessun dubbio: Amidu Salifù, che guarda caso porta sulle spalle il numero 17. In questo caso, quindi, la scaramanzia negativa sembrava quasi ribaltarsi, il numero maledetto sembra finalmente assumere un'accezione positiva. Niente da fare: dopo un primo tempo praticamente perfetto, il giovane ghanese rientra in campo, sbaglia un paio di tocchi e si infortuna. Lesione ai muscoli della schiena e addio derby col Siena. Il colored si avvia mestamente verso gli spogliatoi e si toglie la maglia numero 17. Al suo posto entra Kharjà ed è il buio più totale. Nel dopo partita lo stesso Delio Rossi ammetterà che l'uscita di Salifù è stata decisiva, con la Fiorentina che da quel momento ha perso il centrocampo, l'equilibrio tra i reparti, insomma... ha compromesso il risultato. Volete la riprova di tutto questo? Guardate la foto a corredo dell'articolo: sabato 17 dicembre 2011, santo del giorno S.LAZZARO vescovo. Chi è stato il peggiore in campo contro l'Atalanta? Andrea LAZZARI... E' un caso?
In chiusura due riflessioni. La prima: ci fa un pò specie che le sorti della Fiorentina siano legate alla presenza di un ragazzino classe '93 (seppur bravissimo e campione potenziale) tra l'altro all'esordio nel ruolo di titolare. La seconda: noi ci abbiamo provato a rendere meno amara questa serata, ad ammorbidire l'ennesima figuraccia causata da undici ragazzotti impuniti (facciamo nove, togliamo lo stesso Salifu e Behrami), ed indisciplinati. Non sappiamo se ci siamo riusciti (onestamente non crediamo) ma per favore: che qualcuno ponga rimedio a questa situazione prima che sia troppo tardi. L'unico in grado di farlo sarebbe Diego Della Valle, ma (ahimè) la Fiorentina per lui è solamente un hobby...