6 APRILE, UN GIORNO "DEGOBBIZZATO"
Il 6 aprile... una data da segnare sul calendario, il giorno "degobbizzato" per eccellenza. Per chi tifa viola, per chi ama la Fiorentina, per chi è fiorentino e sente Firenze dentro si se. Il 6 aprile significa Fiorentina-Juventus, significa celebrare "la madre di tutte le partite", vuol dire credere, convincersi una volta di più che Fiorentina-Juventus non è una partita come tutte le altre. Ma andiamo con ordine: 6 aprile giorno "degobbizzato" perchè è la data di due Fiorentina-Juventus a dir poco indimenticabili, uno giocato 21, l'altro 26 anni fa. Il primo risale al campionato '85-'86, quando un giovanissimo Aldo Agroppi prese la squadra da Ferruccio Valcareggi che aveva traghettato la Fiorentina nell'ultimo semestre della stagione precedente. Aldo Agroppi da Piombino portò in viale Fanti tutto il suo entusiasmo, la sua vigoria fisica unita alla vis polemica che lo ha sempre contraddistinto, insomma fu un ciclone che risvegliò dal torpore tutto l'ambiente viola. Il suo merito fu la determinazione, la sua fortuna Daniel Passarella, la sua croce Giancarlo Antognoni con il quale ingaggiò un duello personale che divise (more solito) la città. Chi era per Agroppi (pochi, ma non pochissimi), chi per il "capitano" (tanti, ma non tutti), nel mezzo la Fiorentina guidata dal "caudillo", condottiero ineguagliabile. Il 6 aprile 1986 la Fiorentina scende in campo con: Galli, Contratto, Carobbi, Oriali, Gentile, Passarella, Battistini, Massaro, Monelli, Antognoni, Iorio. Allenatore Aldo Agroppi. Nella ripresa entrerà Nicola Berti che risulterà decisivo. Mancano 4 giornate alla fine del campionato, viola in lotta per la coppa Uefa, Juventus tallonata dalla Roma di Eriksson in cima alla classifica. Il match è tiratissimo, il "comunale" strapieno, si ha la netta sensazione che possa succedere qualcosa da un momento all'altro. Detto, fatto. Antognoni da sinistra, sotto la Ferrovia, calcia da par suo una punizione tagliata sulla quale svetta Passarella che infila Tacconi per il gol dell'1-0. E' il 57' e da questo momento c'è solo la Fiorentina. Al 90' poi, "Nicolino" Berti scavalla imperioso verso l'area juventina, evita Tacconi in uscita e deposita in rete. Fiorentina 2 Juventus 0, e può cominciare il delirio. L'immagine che ci è rimasta più impressa è Agroppi che corre pazzo di gioia per il campo, lui per metà viola e per metà granata, che si prende la sua rivincita ed esorcizza lo spauracchio bianconero. Alla fine sarà festa per tutti con i viola incredibilmente in coppa uefa e Juventus (comunque) campione d'Italia per la 22° volta.
Cinque anni dopo la storia si ripete, seppur con attori e situazioni diverse. Entrambe le formazioni non se la passano benissimo: centro classifica per la Fiorentina di Lazaroni, medio alta per la Juventus di Maifredi che a fine campionato, per la prima volta nella sua storia, mancherà clamorosamente la qualificazione europea. E' il Fiorentina-Juventus della coreografia con i monumenti di Firenze, della punizione di Fuser che al 41' regalò la vittoria ai viola, della parata con l'esultanza commovente, entusiasmante, di Gianmatteo Mareggini, della sciarpa raccolta dal transfuga Roberto Baggio dopo essersi rifiutato di battere il calcio di rigore poi fallito da De Agostini. "Eravamo già daccordo, Mareggini mi conosce troppo bene, se battevo il rigore me lo avrebbe parato..." ebbe a dire il "divin codino" nel dopo partita. Avrà detto la verità? Mareggini, in ogni caso, mise daccordo tutti: parò il rigore anche se lo aveva battuto De Agostini, lasciano a Baggio i fischi assordanti del pubblico del "Franchi". Questi gli undici eroi in maglia viola: Mareggini, Fiondella, Di Chiara, Dunga, Faccenda, Pioli, Fuser, Salvatori, Borgonovo, Orlando, Kubik. Allenatore: Sebastiao Lazaroni. Un turbinio, un insieme di emozioni in soli 90 minuti, una somma di sensazioni difficili da raccontare, impossibili da far rivivere...sopratutto di questi tempi.