STIPENDI, Con il "factum principis" punto per i club
Riuniti in conferenza, ieri i presidenti e gli avvocati delle formazioni di Serie A hanno ascoltato il parere di Massimo Zaccheo, noto avvocato esperto di diritto societario. Il Corriere dello Sport riporta il senso del discorso fatto dall'avvocato ai club, secondo il quale le società non sono tenute a pagare gli stipendi dei calciatori durante il periodo nel quale è stato imposto di non giocare e non allenarsi. Non essendo state le società ad impedire gli allenamenti, si tratterebbe di "factum principis", ovvero di una causa di impossibilità oggettiva ad effettuare una prestazione derivante da un ordine dell'autorità.
E siccome esula dalla sfera di controllo del debitore, non c'è obbligo a pagare. Con i calciatori continua il dialogo, prosegue il quotidiano, ma questo è un punto a favore dei club.