Fagioli torna nella sua comfort zone. la Repubblica: "Quando gira, la Fiorentina vince"
Quando Fagioli gioca bene, la Fiorentina vince. È una sorta di proprietà transitiva del calcio, scrive stamani la Repubblica (ed. Firenze), per la quale il rilancio del giocatore è stato qualcosa di fondamentale. Non è un caso che l’inizio di stagione complicato dell’ex juventino tra un ruolo che non ha mai sentito suo come quello da regista puro e le panchine arrivate a ruota, abbia coinciso con una squadra incapace di mostrare il volto migliore di sé stessa. Per questo i lampi mostrati durante l’ultima settimana fanno ben sperare con un Fagioli tornato nella propria comfort zone, ovvero il ruolo di mezzala, a illuminare grazie a una tecnica di base che non gli è mai mancata. I primi segnali si erano intravisti già nell’amara notte di San Siro con il Milan, con un calciatore più dentro al gioco anche se solo a fasi intermittenti.
Tre centrocampisti quindi, con Nicolussi Caviglia in mezzo, Fagioli mezzala sinistra di qualità e un terzo elemento in grado di aggiungere fisicità, interdizione e inserimento. Ruolo al momento appannaggio di Mandragora, ma con Ndour pronto a insidiare l’ex Torino mentre Sohm è ancora indietro nelle gerarchie. Non è un caso che poco prima dell’ora di gioco a Vienna, con la Fiorentina avanti di due reti, Pioli abbia deciso di risparmiare minuti e fatica contemporaneamente sia a Fagioli che a Nicolussi Caviglia, usciti insieme dal campo. Quello che dovevano fare era stato fatto, meglio pensare al Bologna. Palleggio, filtranti e qualche lancio, vedi la prelibatezza con cui proprio Fagioli ha messo Piccoli in porta con il Rapid Vienna nella giocata forse più bella dell’incontro.
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