Crisi Fiorentina tra peccati estivi e equivoci da risolvere da Vanoli
La situazione della Fiorentina è drammatica. Paolo Vanoli sta con difficoltà cercando di guidare una macchina (per dirla con Raffaele Palladino) i cui ingranaggi stanno dando problemi. E sono proprio gli ingranaggi più costosi, l'asse portante su cui la società ha fatto all in, a non funzionare, ossia Pioli-De Gea-Kean (oltre 10 milioni in tre a stagione dopo i rinnovi). Tre che avrebbero dovuto fare la differenza ma così non è stato. Poco lavoro, tanta presunzione nello spogliatoio nei primi mesi, si dice. L'esonero del primo a inizio novembre non ha però spostato minimamente l'equilibrio, né responsabilizzato la squadra, anzi la situazione sembra essere precipitata con alcune guerre interne che si ripercuotono sul gioco visto che la squadra fatica a sentirsi tale.
Chi comanda nello spogliatoio?
"Uno che arriva in uno spogliatoio comanda, con Vanoli sembrano comandare i giocatori" è stato il commento dell'ex viola Sauro Fattori a Radio FirenzeViola. Una frase che deve far riflettere il tecnico chiamato a fare scelte anche forti per fare funzionare il gruppo e ridare entusiasmo ad una squadra depressa. Se vuole puntare su Kean, che sente il peso del pallone evidentemente, deve tornare a farlo divertire come faceva lo scorso anno. In campo ieri c'erano 10/11 della scorsa stagione, ma sembrano tutti lontani parenti.
Mercato estivo di doppioni e ripieghi
Il mercato estivo ha solo confuso le idee, disperdendo energie dove non servivano, come affiancare a Kean non un vice ma addirittura due, di peso. La scelta di Piccoli a 25 milioni più bonus appare ora scelerata, non per il valore dell'attaccante in sé, dalle grandi potenzialità, ma per l'inutilità di averlo preso dopo Edin Dzeko che non è costato nulla è vero ma ha appesantito il monte ingaggi. Operazioni che, con i rinnovi, hanno messo a rischio anche i paletti del fair play finanziario. Come la scelta di Nicolussi Caviglia è un ripiego al posto di un centrocampista di qualità e spessore che ora manca come l'aria lì in mezzo. Sembra quasi che il mercato sia stato fatto solo con i giocatori di Alessandro Lucci che in rosa ha già Kean (sembra quasi un ringraziamento per averlo tenuto alla Fiorentina). Eppure abbiamo passato una stagione a parlare di come un Kean senza concorrenza sia stato il segreto per responsabilizzarlo e farlo risbocciare dopo stagioni senza gol e poi se ne vanno a prendere due di concorrenti. Come per Nicolussi Caviglia lo spessore è solo culturale e umano (apprezzato per le sue letture) ma lì in mezzo serviva una testa di.. più che un bravo ragazzo. Anche in difesa già Pioli si aspettava qualcosa in più e caratteristiche diverse ma non se ne è fatto nulla nonostante gli sforzi per convincere il povero Comuzzo, già alle prese con la mononucleosi, ad andarsene per fare spazio al "nuovo" .
Il valore della vecchia guardia
Ma ormai il danno è fatto e Vanoli deve arrivare intanto al 21 dicembre e poi, possibilmeente, a gennaio. Il tecnico deve innanzitutto capire il ruolo della vecchia guardia, un bene o un male? La grinta di Mandragora e di Ranieri va bene e va applaudita in una squadra così moscia ma voler risolvere tutto da soli insieme a un rivitalizzato Parisi (grande amico dei due) non è mai un bene soprattutto se si è solo dei buoni giocatori e non dei fuoriclasse assoluti. La vecchia guardia deve essere un collante per il gruppo, forte di un sangue più viola che scorre nelle vene. Perché non lo è più?
Mercato
Vanoli sembra chiedere esterni dal mercato, l'importante però è non riempire lo spogliatoio con quelli scartati e con inutili simil Ikoné. Le risorse non sono molte, vanno spese bene, nei ruoli davvero mancanti. E se c'è da fare una rivoluzione ben venga.
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