BONOMI, Senza condivisione sto a casa. Su Firenze...

22.02.2022 12:00 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
BONOMI, Senza condivisione sto a casa. Su Firenze...
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Il Corriere dello Sport propone un’intervista a Carlo Bonomi, imprenditore, presidente di Confindustria e candidato alla presidenza di Lega Serie A. “Lo spirito di servizio è la mia bussola - spiega - e se la sesta industria del paese lancia un grido d’allarme come posso tirarmi indietro?”. Nonostante sia venuta meno la condizione essenziale della riservatezza, un requisito che pone sul suo nome è l’ampia convergenza, “altrimenti ognuno resta a casa sua”. Per lui significa non più di sei-sette contrari su venti, almeno. Quindi qualche dettaglio sulla sua visione: “Bisogna imparare dallo sport americano, anche tra i proprietari NBA c’è una dialettica aspra, ma poi si converge su un obiettivo comune. Qui invece vince l’interesse più miope, guardate i diritti tv”.

E a chi dice che gioca su più tavoli, risponde: “Se qualcuno teme che mi distragga vuol dire che sto facendo bene il mio lavoro. Non avverrà”. Non c’è conflitto d’interesse? “Parlano il mio impegno e la mia etica, noti a tutti. Delle venti squadre, poi, dieci sono già iscritte (a Confindustria, ndr). Un pezzo del nostro sistema che adesso chiede di farne parte in maniera più organica. Naturale”. Quindi spiega come sia replicabile il suo operato in Confindustria, con attenzione ai bilanci e prende posizione sui ristori (solo per i danni da pandemia) e appoggia l'idea playoff così come quella della Superlega, purché aperta.

Plausibile la strada delle media company? “Non precludiamoci nulla - spiega Bonomi - sceglieremo la miglior proposta. La cosa certa è che il calcio ha il dovere di aumentare gli introiti”. Un pensiero, infine, sugli investitori americani in Italia: “Prova che il calcio è attrattivo. Intravedono grandi prospettive comprando a cifre basse, poi si scontrano con la realtà del sistema sportivo-amministrativo: i casi di Firenze, Roma e Milano parlano da soli”.