Decreto crescita e Kean, come funziona? Il dott. Tenore: "Ecco la normativa"

Mario Tenore, dottore commercialista, partner dello studio Pirola Pennuto Zei che si è recentemente occupato della materia del decreto crescita, è intervenuto oggi nel corso della trasmissione Home Scouting su Radio FirenzeViola. Queste alcune delle sue dichiarazioni: "Il decreto crescita permetteva un abbattimento considerevole della fiscalità sul compenso corrisposto dall'estate al calciatore italiani proveniente dall'estero, poiché i contratti sono negoziati sulla base di un compenso netto, quindi depurato da qualunque onere fiscale e previdenziale, vada sì che con una fiscalità maggiormente opprimente per i club questo si tramuta in un costo azienda più elevato e quindi maggiore difficoltà nell'ingaggiare calciatori provenienti dall'estero. Solo per fare un esempio, a parità di netto posizioniamo un milione garantito dal club, con l'applicazione del decreto il club sosteneva un costo azienda lordo di 1,3 milioni di euro, senza il decreto oggi la fiscalità è certamente più gravosa e il costo azienda è circa 1,8, poco meno del doppio".
Moise Kean, dunque, può ancora beneficiare di queste agevolazioni, avendo avuto un contratto con l'Everton ed essendo rientrato alla Juve nel 2021?
"Il legislatore quando ha decretato la fine del regime ha previsto una sorta di disciplina transitoria per quei tesserati che avevano già un contratto di lavoro sportivo valido al 31 di dicembre del 2023. Per questa categoria particolare di calciatori il decreto crescita continua ad esplicare i suoi effetti, chiaramente la norma geografica ha una durata temporale, un massimo di 5 anni prorogabili per altri 5 e nell'ambito di questa che è la durata del regime, quei calciatori che avevano un contratto al 31 dicembre 2023 possono continuare a fruire del beneficio".
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