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Cagni: "La cosa che è successa a Dodo è vergognosa. Io lo denuncerei"

Cagni: "La cosa che è successa a Dodo è vergognosa. Io lo denuncerei"FirenzeViola.it
© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com
Oggi alle 18:39Radio FirenzeViola
di Alessandro Buffi

Luigi Cagni, storico allenatore dell'Empoli, con cui è stato capace di raggiungere l'Europa, ha parlato a Radio FirenzeViola durante "I tempi supplementari"  parlando delle responsabilità dei giocatori, che adesso si devono aggiungere a quelle della dirigenza, della società e dei tecnici: "All'inizio del campionato chi avrebbe pensato di vedere questa classifica con questi nomi, qualcuno pensava che erano adatti a fare il campionato di A o no?. Questa squadra è stata fatta per fare un certo tipo di campionato, con un allenatore che aveva idea di fare un campionato, che non si è realizzato. Quando le cose che non vanno come uno vuole, come ho detto a un mio ex giocatore che ora fa l'allenatore, si deve fare tutto il contrario di quello che hai fatto fino a quel momento". 

Però Vanoli sta facendo tutto come Pioli
"Sto dicendo che da allenatore sei in fondo e devi avere la mentalità di chi non deve retrocedere. Devi pensare: io non devo vincere, ma anzi io non devo perdere, la prima cosa in cui devi entrare è il fatto che prendi troppi gol e così perdi e non vinci. Poi adesso anche i giocatori devono prendersi le proprie responsabilità. La cosa che è successa a Dodo è una cosa scandalosa e vergognosa e spero che abbia il coraggio di denunciarlo. Io lo denuncerei. Tu puoi dire a me, uomo, quello che ti pare, ma così sei un vigliacco. I giocatori devono tirare fuori quello che ancora non hanno fatto, devono fare qualcosa di più".

Le due rotte opposte di Vanoli e Goretti possono incidere?
"Se noi parliamo di dirigenti sono di basso livello, in generale. Una trasmissione di qui, in Liguria, mi ha chiesto cosa farei se fossi alla Sampdoria e io gli ho detto che chiuderei lo spoagliatoio, senza fare entrare nessuno, per risolvere la situazione. Ora i giocatori sono aziende singole, è questo che ora i dirigenti non capiscono. Ora devono stare zitti e pedalare".

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