BONGIORNI A RFV, Jovic andrà in doppia cifra. Var...
Antonio Bongiorni, talent scout navigato ed esperto di calcio internazionale, è stato intervistato ai microfoni di Radio FirenzeViola per parlare di Fiorentina. Queste le sue dichiarazioni: "Tutte squadre che hanno le coppe in Italia hanno difficoltà, giocando due volte a settimana e senza un assetto di squadra preciso, non si dà continuità al lavoro del tecnico. Il pareggio col Riga costringe a far giocare una precisa squadra nel prossimo match. Servirebbe avere un assetto definitivo, ma è difficile se fai le coppe. E per la Fiorentina penso sia l’obiettivo minimo raggiungere i quarti di Conference. Magari con una vittoria a Istanbul si avrà qualcosa di più chiaro sul cammino viola".
Su Jovic: "Cambiare la manovra non è facile. Per me giocatori come Jovic non si possono discutere. Metti caso avesse fatto gol all’ultimo minuto si parlava di altro. L'unico su cui mi devo un po’ ricredere è Cabral, ma di Jovic sono certo andrà in doppia cifra. Purtroppo i risultati danno un’idea contorta di questa Fiorentina. Italiano è una certezza, sono sicuro sappia risolvere queste difficoltà".
Ha proseguito: "Tutte le squadre che fanno le coppe sono in difficoltà. La Fiorentina ha necessità di fare risultato, mancano i due punti col Riga che però hanno distolto il valore della rosa. Poi manca Gonzalez che crea pericolosità. Ma bisogna stare sereni, la squadra ha potenzialità importanti, deve solo trovare qualche risultato che dia delle certezze per il campionato. Poi il gol di Arnautovic era da annullare. Il Var doveva intervenire, ma in sala Var se ci sono dei giovani hanno paura a segnalare certe cose ai più esperti come Orsato, ma sta a lui la decisione finale. La scelta finale è sua. C'è gente che prende 5/6 mila euro a stare ferma in sala Var, certi episodi non sono accettabili".
Sempre sul Var: "Poi è ridicolo che non ci sia il Var in Conference. Se questa fosse la Champions forse cambierebbe ancora qualcosa. Oggi purtroppo il calcio è in mano a chi genera soldi, a me dispiace. Prima era un lavoro andare a cercare i giocatori all’estero, oggi non serve più col fatto che li portano direttamente qui. Non c’è più scouting, e poi i risultati alla fine sono quelli che incidono di più: se la Fiorentina avesse vinto domenica non si parlerebbe di tutto ciò".
Sugli acquisti estivi: "Bisogna dare tempo all’allenatore di conoscerli, e anche loro stessi devono conoscere i compagni. Capire come muoversi in campo in base alle caratteristiche che si hanno. La Fiorentina è una squadra che passerà sicuramente il turno di Conference e si assesterà tra le prime. Perché nella seconda parte di stagione, dove ci sarà anche il mercato, la Fiorentina può uscire rafforzata. Bisogna avere un po’ più fiducia".
Sugli scout: "Il lavoro che svolgevano i grandi maestri come Biagiotti oggi non c’è più. Si va per conoscenza e per sentito dire. Oggi vanno tutti attraverso i filmati e i video. Una cosa che amavo follemente era il mio lavoro, oggi non c’è più certa competenza. Non ci sono più i talent scout di prima".