BERNI A RFV, Conference coppa dei poveri. Milenkovic ok

30.05.2024 14:57 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
BERNI A RFV, Conference coppa dei poveri. Milenkovic ok
FirenzeViola.it

Fabrizio Berni, ex difensore gigliato per tre stagioni tra il 1969 ed il 1971 è intervenuto oggi a Radio FirenzeViola. Intervistato durante la trasmissione "Viola Amore Mio" ha dato dei giudizi sulla squadra e soprattutto sulla finale di ieri sera. Ecco le sue parole: 

Sulla Conference League: "La Conference League è un'esperienza bellissima quando si vince, ma diventa estremamente deludente quando si perde. Non mi sento di accusare in modo particolarmente duro la squadra; in termini di impegno e sacrificio, hanno dato tanto. È stata un'occasione persa perché la competizione era totalmente alla nostra portata; solo due o tre squadre sono sullo stesso livello della Viola. È un peccato perché ci sono state delle occasioni per vincere. In ogni caso, non mi attira molto questa coppa delle settime; alcune squadre sono imbarazzanti e lo spettacolo è veramente scadente. È come se fosse la coppa dei poveri".

Sul mancato apporto Nico Gonzalez: "L'argentino è stato il più prolifico della squadra nonostante non abbia il ruolo di punta, ed è uno dei pochi che ha ancora mercato. È vero che ieri è mancato, ma da lui ci si aspetta sempre il colpo vincente. Tuttavia, ho visto molto bene Milenkovic; è stato straordinario. Ha dimostrato come si fa il difensore, essendo fortissimo di testa e preciso nell'annientare gli attaccanti. È stato un ritorno al difensore che conoscevo".

Sull'attacco: "Alla Fiorentina manca la qualità in avanti. Sono anni che la squadra cerca giocatori per l'attacco, ma per un motivo o per un altro, nessuno di quelli che abbiamo avuto è stato una vera punta in grado di garantire quei 12 gol che avrebbero potuto fare la differenza. Una dose di responsabilità, oltre che alla società, spetta all'allenatore. Ad esempio, Nzola avrebbe potuto essere gestito meglio. Inoltre, giocare alla Spezia è una cosa, giocare a Firenze è un'altra, ma è stato comunque voluto. Il limite, quindi, risiede ancora una volta nell'attacco".

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