Mandragora verso Fiorentina-Betis: "Ci giochiamo la vita col coltello tra i denti"

Rolando Mandragora, centrocampista della Fiorentina, ha presenziato al fianco di Raffaele Palladino in sala stampa al Viola Park, nel corso della conferenza di avvicinamento alla semifinale di ritorno di Conference League col Betis, in programma domani sera alle 21. Queste le dichiarazioni del giocatore in ottica del match del Franchi:
C'è una motivazione extra dopo le due finali dello scorso anno?
"Sì, una motivazione in più per me e i pochi rimasti da due anni fa. Ma tutto passa da domani, crediamo assolutamente nella rimonta, ci giochiamo la vita col coltello tra i denti davanti alla nostra gente. I tifosi saranno il nostro dodicesimo uomo, lo stadio è sold out e ci dà grande orgoglio. Il risultato passa dalla nostra fame e voglia di vincere, vogliamo andare in finale e avere un epilogo diverso".
La finale dell'Inter in Champions vi lascia qualcosa in eredità da ieri sera?
"Intanto complimenti all'Inter, hanno fatto una gara di grande generosità, mi è rimasta impressa la voglia di non mollare con un gol al 90'. L'hanno portata a casa da un 2-3 iniziale e con una grande voglia".
Come si giocherà la gara a centrocampo?
"Sarà un match dove servirà un approccio importante ma da gestire nell'arco dei 90 minuti, o addirittura 120. Sarà una gara ricca di duelli in tutte le zone del campo, i dettagli faranno la differenza. All'andata abbiamo sbagliato qualche scelta in zona offensiva, cercheremo di fare meglio. Del Betis abbiamo visto tutto e adesso dipende solo da noi, vogliamo fare una grande gara e passare il turno".
Si parla da tempo del suo ipotetico rinnovo col club. Aspetta qualche mossa da parte della società?
"Non è il momento di pensarci, il nostro focus è esclusivamente su domani. Ci sarà tempo per tutto questo".
Di tutte le Fiorentine che abbiamo visto quest'anno, qual è quella che servirà domani?
"Non c'è una Fiorentina in particolare, abbiamo iniziato un percorso quest'estate col mister e abbiamo affrontato momento calcistici ed extra che potevano disunirci. Tutto questo non è successo, anzi, ci hanno fortificato. Questa è la base di partenza per domani, pensare a tutto quel che è successo durante la stagione per far sì che sia un bel finale per tutti, ce lo meritiamo davvero".
Ci racconta l'emozione di aver indossato la fascia di capitano a Roma?
"Una grande soddisfazione, ci tengo a precisare che il capitano è comunque Ranieri, ma è stato motivo di grande orgoglio".
Il rinnovo del mister annunciato da poco, che sensazione vi lascia?
"Sinceramente non abbiamo bisogno di rassicurazioni, abbiamo iniziato un percorso insieme e questo rinnovo ci rende felici e orgogliosi, vuol dire che abbiamo fatto qualcosa di bello anche per lui. Gli faccio i complimenti anche io da qua".
Il fatto che stia toccando questo livello di prestazioni, quanto deriva dalla posizione che le ha cucito addosso Palladino?
"Il mister mi ha lasciato grande libertà e soprattutto mi ha dato grande fiducia, sono le chiavi che mi stanno facendo rendere in questo modo. Con una fiducia così uno riesce ad esprimersi meglio, mi ha permesso tutto ciò".
Non ha voluto parlare del rinnovo, ma come si sta trovando ora come ora a Firenze?
"A Firenze mi trovo bene dal primo giorno in cui sono arrivato, oltre a sposarmi è anche la città in cui è nata la mia bambina. Per me è speciale".
Serve una Fiorentina che governerà la partita, come a Basilea due anni fa?
"Cercheremo di imporre il nostro gioco, le nostre idee. Però la partita di Basilea fu sbloccata tardi e chiusa nel finale, è importante sì governare il gioco ma anche restare aggrappati al risultato: la possiamo sbloccare in tutti i modi e in ogni momento, bisogna restare aggrappati alla partita sempre".
Qualche tempo fa si è commosso parlando in televisione.
"Dietro le mie lacrime, e quelle di Ranieri del quale mi permetto di parlare visto il rapporto di grande amicizia, c'è la voglia di portare la Fiorentina in alto e qualcosa di speciale a Firenze. Siamo anche noi persone, con emozioni, ma vi assicuro che in questa squadra nessuno pecca nell'atteggiamento, di presunzione, remiamo tutti dalla stessa parte. E sono sicuro che i 22mila di domani si faranno sentire e varranno per 80mila, oggi incontreremo i tifosi allo stadio e siamo convinti ci trasmetteranno grande carica".
Una settimana fa ebbe una grande occasione di testa su cross di Gosens. Ci ripensa mai?
"Gosens mi ha messo una gran palla, non sono riuscito a indirizzarla perché ero in corsa. Ripensandoci, un po' di rabbia c'è... Ma pensiamo a domani".
Lei c'era sia ad Atene che a Praga. Cosa significa personalmente questa gara?
"Bella domanda. Oltre a Praga ed Atene c'è anche Roma, ho fatto anche quella... c'è una grande sofferenza, perdere tre finali non è piacevole. Né per me né per i compagni, i tifosi o la società. Ma il calcio ci dà sempre l'opportunità di riscattarci, vogliamo la terza finale di fila e metteremo tutto. Parlavo di coltello tra i denti e di approccio feroce, alla fine tireremo le somme".
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