VERGOGNA
Vergogna consumata, confermata, sfacciata. Ma infondo cos'altro c'era da attendersi da una giustizia sportiva nella quale, fino a prova contraria, sei colpevole se il referto arbitrale questo dice? Non avevamo grossi timori ieri a parlare di "Mappazzone" all'Italiana (LEGGI QUI) di fronte alle previsioni sul ricorso viola. Li abbiamo adesso nei confronti della credibilità di questo calcio. E poco aiuterebbe, in questo momento, ricordare quante altre volte la giustizia sportiva si sia comportata in questo modo sulle vicende della Fiorentina, o con pesi e misure diverse in altre situazioni.
Il Mappazzone che facilmente prevedevamo ieri si è materializzato oggi, in un giorno nel quale non si prendono comunque in considerazione quelle immagini che fin troppo evidentemente scagionerebbero il Borja Valero uomo ancor prima che giocatore. Un Borja Valero preso per i fondelli dalla giustizia sportiva italiana, così come da tutto il mondo del calcio italico colpevole di non saper ammettere i propri errori. Perchè Gervasoni, Braschi e Nicchi a parte, tutta Italia si è accorta della buffonata che è andata in scena nel finale della gara a Parma. E con Borja sono stati presi in giro tutti gli appassionati del bel calcio che lo spagnolo sa esprimere.
Un contentino standard da consolidata consuetudine italica. Quella nella quale la categoria arbitrale resta tanto sovrana quanto incline all'autocelebrazione, e soprattutto unica depositaria del diritto di influenzare gli andamenti di una stagione. Con le designazioni discutibili. Con le sviste macroscopiche in campo. Con le difese a oltranza di classe e categoria. Con l'utilizzo privo di logica di prove televisive, salvo ignorarle in altre circostanze. Con l'arroganza nei confronti dei "lamentini". Con il passaparola tra affini al comando e al potere col fischietto in bocca.
Loro hanno deciso di stangare lo spagnolo, loro hanno scontato la giornata di squalifica a Borja Valero per quello che resta uno spintone nei confronti di Gervasoni. Uno spintone che nessuno ha visto, ma che non può essere messo in discussione, nel 2014, dalle immagini. Perchè un arbitro ha scritto altro. E adesso ci vengano pure a raccontare che la giustizia sportiva è da riformare, c'è da aspettarsi di tutto e di più da chi non pare avere nemmeno troppa voglia di restituire credibilità a questo calcio. Tre giornate, dunque, a Borja Valero. Esattamente come tre giornate ha preso De Rossi per l'ennesimo pugno durante il gioco. Il "Mappazzone" è servito. Vergogna.