VENDERE BISOGNA VENDERE...
“Spendere bisogna spendere, per vincere”. Portafogli aperti a fisarmonica e monete in bella vista, accompagnavano questo celebre coro nei primissimi passi della Fiorentina targata Della Valle in Serie A o nei momenti di maggiore crisi degli ultimi anni. Dalla salvezza raggiunta in extremis grazie alla vittoria con il Brescia, passando per l’annunciata crisi del 2010 sotto la guida Prandelli, fino agli ultimi, soffertissimi anni passati nel limbo di una modesta Serie A.
Il 2012-13 però, ha rappresentato una sorta di anno zero per la Fiorentina. Una vera e propria rivoluzione societaria. Dall’allenatore fino ai ruoli nevralgici della dirigenza. Successi, bel gioco e ritrovata serenità. La Fiorentina è tornata a recitare un ruolo da protagonista in Italia e non solo. Fino all’inizio di questa stagione. Il giocattolo apparentemente perfetto sembra essersi clamorosamente inceppato e i problemi in casa viola, si moltiplicano giorno dopo giorno. Infortuni, risultati negativi, la consueta sfortuna e... gli esuberi. “Vendere bisogna vendere, per vincere”. Chissà che nella prossima gara tra le mura amiche non possa essere proprio questo il coro con cui il Franchi accompagnerà l’ingresso in campo della squadra. Da El Hamdaoui, passando per Lazzari e Octavio, fino ad arrivare ad Oleksandr Iakovenko. Vere e proprie meteore. Fuori dai piani di Vincenzo Montella, sotto l'egida di ingenti stipendi e con nessuna voglia di lasciare Firenze. Una bella gatta da pelare come si suol dire. E Daniele Pradé lo sa bene: "Noi in questo momento siamo 32 in rosa e la prima cosa a cui devo pensare è mandare a giocare più giocatori possibili. Non sarà facile piazzarli”. Prima di rinnovi e obiettivi di mercato dunque, diventa di vitale importanza sciogliere i delicati nodi intorno al caso esuberi e chissà che la rinascita viola non possa ripartire proprio da qui...