UP AND DOWN
Se la partita dell'ora di pranzo giocata a Verona ha assunto le sembianze di un giro sull'ottovolante, parte del merito - c'è chi non sarebbe d'accordo nel chiamarlo così - va anche al giovanissimo portiere viola Alban Lafont. Il francese ha infatti vissuto diverse partite all'interno di un unico incontro, passando da momenti di sconvolgente ingenuità ad altri da vero salvatore della patria. Proibite le vie di mezzo, un classico di chi è così giovane. Di chi ha compiuto il ventesimo compleanno da qualche giorno.
Alti e bassi nell'arco di novanta minuti, dicevamo. Con una tendenza cominciata decisamente verso il basso, dato che il suo pomeriggio rischiava di essere rovinato dopo neanche un quarto d'ora. Un'ingenuità clamorosa, aiutata - e anche qui è per dire - da una gestione non perfetta sua e di Vitor Hugo, che rischiava di riportare il Chievo immediatamente in partita, con un contraccolpo psicologico che rischiava di diventare troppo pesante. Per sua fortuna è intervenuto il VAR nell'interpretazione del regolamento, anche se il pasticcio rimane.
Poi però è arrivato anche il momento di raccogliere la gloria. Il primo rigore di Pellissier lo ha solamente sfiorato, così come in precedenza l'inzuccata di Stepinski, respinta in maniera un po' debole ad una mano, ma sul secondo, calciato allo stesso modo dal veterano attaccante valdostano, ha tenuto in vita la sua squadra grazie ad un tuffo da gatto, aiutato forse anche dalla traiettoria lievemente alzata da Pellissier, che gli ha permesso di rispondere meglio. Alla fine, sul piatto della bilancia, il suo intervento ha pesato tantissimo sull'economia di una vittoria pazza, che ha delineato il carattere di questo gruppo, ma anche le incertezze che giocoforza contraddistinguono una delle rose più giovani nei top campionati europei. Tra questi c'è anche il portiere più giovane della Serie A, assieme a Donnarumma. Uno degli attori protagonisti del palpitante thriller andato in scena all'ora di pranzo.