UNO SGUARDO... AL PRESENTE
Il passato ormai alle spalle, il futuro nei confronti del quale si sprecano le ambizioni in campo e fuori, e poi un presente che non solo non diverte, ma che alla lunga rischia di tornare preoccupante. Strano momento quello che vive la Fiorentina, impegnata a costruirsi un domani più stimolante in termini di obiettivi, investimenti e strutture ma pur sempre costretta a guardare la classifica partita dopo partita. Capita così che dopo i massicci sforzi sul mercato invernale, e i piani per un nuovo stadio che Commisso ha approfondito ancora una volta ieri, la squadra di Iachini si ritrovi a fare i conti con soli sei punti di vantaggio sulla zona calda della classifica.
Non che il calendario facesse prevedere qualcosa di meglio, anzi a pensarci bene la vittoria di Napoli aveva regalato un bonus inaspettato, ma i due k.o. rimediati tra Juventus e Atalanta hanno di nuovo avvicinato i viola ai quartieri bassi, motivo per cui nel prossimo poker di sfide servirà anche e soprattutto fare punti per non ritrovarsi nuovamente con l’acqua alla gola. Sampdoria e Udinese in trasferta, Milan e Brescia in casa, questo il cammino che attende Chiesa e compagni e che soprattutto impone loro di diventare maledettamente più pratici.
Perché se con l’arrivo di Iachini sulla panchina viola si era subito notato un positivo cambio di passo sotto il profilo dell’intensità e del carattere con lo scorrere del tempo è la manovra sempre troppo prevedibile ad aver limitato gioco e risultati, riducendo la Fiorentina a una squadra capace di difendersi e ripartire ma in enormi difficoltà quando deve fare la partita. Un problema che la dirigenza conta di risolvere la prossima estate, con l’acquisto di un centrocampista di assoluto valore, ma che per il momento resta senza soluzioni immediate se non l’inserimento di Duncan o il recupero di Badelj, temi che probabilmente lo stesso Iachini sta già valutando in vista della trasferta di Genova.