UNA VIOLA A STELLE E STRISCE E I DUBBI DI CHIESA

02.06.2019 11:00 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
UNA VIOLA A STELLE E STRISCE E I DUBBI DI CHIESA
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Tra le garanzie che Diego Della Valle avrebbe posto nell’ambito della vendita della Fiorentina sembra esserci al primo posto quella legata al mantenimento dei pezzi pregiati dell’attuale rosa da parte della futura proprietà. Una richiesta di per sé insolita, visto che verosimilmente tra due-tre settimane al massimo la “cosa viola” sarà un argomento che dopo diciassette lunghi anni non interesserà più mister Tod’s. Il paletto fissato dal numero uno del club, tuttavia, apre ad alcune riflessioni: se infatti davvero la famiglia Della Valle ha posto il veto circa la vendita di tutti i big, il discorso riguarda in prima battuta Federico Chiesa, il caso forse più spinoso con il quale Rocco Commisso si troverà pronti-via ad avere a che fare quando erediterà la carica di proprietario della Fiorentina. 

Prima che le sorti viola virassero pesantemente verso l’indirizzo della cessione, la volontà in seno alla famiglia marchigiana in vista della prossima stagione del resto era molto chiara: cambiare buona parte dello spogliatoio e costruire una nuova squadra attorno al gioiello classe ’97. Un po’ lo stesso pensiero che starebbe avendo il tycoon italo-americano, che per presentarsi nelle migliori condizioni possibili ad una piazza che da anni ormai ribolle di rabbia e insoddisfazione potrebbe usare come biglietto da visita quello relativo a Chiesa: blindare (magari con un supercontratto) il numero 25 potrebbe rappresentare un’operazione simpatia con la quale dare inizio alla gestione a stelle e strisce della Fiorentina.

Ma quale potrebbe essere, a fronte di questo scenario, la reazione di Chiesa? Se Federico fino ad oggi si poteva sentire autorizzato a chiedere la cessione (a fronte di una squadra che non evidenziava margini di crescita dopo tre anni consecutivi fuori dalle coppe europee e di una proprietà che non dava segnali di voler investire), con il subentro di Commisso le cose potrebbero cambiare. E optare per un addio, nel caso in cui il proprietario di Mediacom decidesse realmente di operare un rilancio della Fiorentina, sarebbe una scelta molto più difficile da spiegare a Firenze, che mal potrebbe digerire a quel punto una scelta di questo tipo da parte del proprio gioiello. La sensazione è che potremmo essere solo all’inizio di una nuova, estenuante telenovela.