UNA PUNTA PER L'INVERNO
Non è la prima volta che la Fiorentina si ritrova in cerca di un attaccante nel corso della sessione invernale di mercato, ma certamente nelle trattative che si apriranno ufficialmente dal 3 gennaio la società potrà confrontarsi senza troppe ansie come avvenuto nel recente passato. Aver già assicurato a Italiano l'arrivo di un nuovo esterno come Ikonè, chiudendo il cerchio con la richiesta arrivata in estate, regala agli uomini mercato di casa viola un vantaggio non indifferente, senza contare che già da tempo Barone, Pradè e Burdisso sono al lavoro per individuare il profilo migliore da inserire in rosa.
Logico che oltre all'arrivo di un centravanti che all'occorrenza possa sostituire Vlahovic la società dovrà perfezionare la cessione di Kokorin (per quale si cercano soluzioni come il campionato degli Emirati Arabi) ma l'operazione in questione si porta dietro più di una complicazione e dunque comporterà tempi più lunghi rispetto al francese arrivato dal Lille.
Se l'ipotesi di veder partire Vlahovic già nella finestra di gennaio ha perso forza per più di un motivo, dai gol in serie diventati fondamentali per la squadra di Italiano a una valutazione che ha superato i 70 milioni di euro, reperire sul mercato un attaccante che accetti di buon grado di mettersi alle spalle del serbo appare tutt'altro che semplice. Anche perché, a giudicare dalla fame che ogni volta mette sotto porta, nemmeno a pochi minuti dalla fine il serbo esce volentieri dal campo.
Insomma non solo una questione di gradimento, ma un vero e proprio incastro da studiare senza troppa furia. D'altronde è anche in questi termini che si spiega la brusca frenata, almeno rispetto a qualche tempo fa, sulla pista Borja Mayoral, anche perché per lo spagnolo non mancherebbero altre pretendenti a cominciare dal Cagliari dove la permanenza di Keita Balde pare essere in bilico. Di certo in Sardegna molti occhi sono puntati su Joao Pedro, Fiorentina inclusa, ma per lui o Scamacca (seguito pure dalla Juventus) l'opera di convincimento nell'accettare la panchina dietro all'attuale capocannoniere del torneo potrebbe diventare un ostacolo insormontabile.
Ecco perché con il passare dei giorni sta prendendo quota il nome dell'attaccante Nzola dello Spezia. Forte fisicamente, a suo tempo finito anche sul taccuino di Pantaleo Corvino, Nzola rappresenterebbe la scelta ideale un po' per tutti, Italiano compreso che lo ha già allenato, anche se prima di dare per fatto l'affare servirà capire le mosse dei liguri alla luce del blocco sul mercato in entrata (e del ricorso in questione). Di sicuro la valorizzazione dell'attaccante, così come di altri elementi di quello Spezia rimasto in serie A, è stata una delle ragioni che hanno spinto la Fiorentina ad affidarsi al tecnico siciliano dopo un'estate in cui altri nomi (giovani e italiani) erano stati sondati come Fabio Cannavaro.
Segno che dopo aver accarezzato l'idea De Rossi, e inseguito Cannavaro, era già da tempo nei piani del club un ringiovanimento della panchina al quale affiancare voglia di investire su talenti altrettanto giovani. Sostanzialmente i due fattori che guideranno sia Barone che Pradè nelle prossime settimane.