UN MURO (QUASI) INVALICABILE
Quello attorno ad Alex Meret si sta trasformando in un vero e proprio braccio di ferro. Dove però ad avere il coltello dalla parte del manico è l’Udinese, detentrice del cartellino, che dopo aver timidamente aperto alla cessione del portierino classe ’97 una settimana fa da qualche giorno ha alzato un muro che sembra pressoché invalicabile. I motivi? Una trattativa, quella con la Fiorentina, che non è fin da subito decollata sulle cifre giuste (e questo nonostante il totale assenso del giocatore di trasferirsi in viola) e una sempre più folta concorrenza che di giorno in giorno aumenta sul conto dell’estremo difensore friulano (adesso in coda ci sono anche la Roma, che deve prima risolvere la questione legata ad Alisson, e il Napoli, partito in pompa magna con l’arrivo di Ancelotti e Verdi ma ancora alla ricerca di un partire titolare).
La situazione dunque si è fatta più complicata del previsto. E questo nonostante a metà della scorsa settimana, quando è arrivato il primo secco “no, grazie” dell’Udinese, il dg viola Pantaleo Corvino professasse fiducia sull’epilogo della trattativa, confermando che la Fiorentina aveva messo Meret in cima alla lista dei suoi desideri e che oltretutto non si era data alcun tipo di scadenze per provare a raggiungere l’ex Spal. Adesso, però, la chiusura sembra totale e inattaccabile. La soluzione? Quella - suggerita stamattina da La Nazione - che la Fiorentina si presenti con un’offerta cash molto alta (superiore ai 20 milioni) per convincere la famiglia Pozzo ad accontentare il suo giocatore. Una prospettiva che, per quello che racconta la recente storia viola, appare pressoché irrealizzabile. A meno di qualche cessione di pezzi da 90, che però non sembra essere una pista percorribile nell’estate dei viola.